Firenze – In 4 ore, 1600 domande: si tratta delle richieste dei buoni spesa, il cui servizio online è partito oggi a mezzogiorno. E’ ciò che ha detto l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, parlando della misura di solidarietà per i fiorentini che, anche in questa seconda ondata del Covid, hanno risentito maggiormente della crisi economica causata dalla pandemia. Come annunciato la settimana scorsa, i buoni sono erogati, a differenza della stagione scorsa, in due forme, cartaceo e elettronico. La scelta spetta al richiedente e nel caso di scelta elettronica, l’erogazione avviene con la app di Edenred Italia.
Funaro ha spiegato che “circa la metà dei richiedenti hanno richiesto la possibilità di usare l’app, gli altri hanno richiesto il cartaceo col ritiro al Quartiere. Faccio un appello a usare l’app il più possibile per evitare alle persone di fare il doppio passaggio”, oltre all’ottimo motivo che il caricamento dei buoni sull’App avviene automaticamente e in tempi rapidi. I buoni spesa sono gestiti anche questa volta dall’assessorato al welfare tramite la Direzione servizi sociali in seguito allo stanziamento da parte del Governo di due milioni di euro (di cui 1milione e 700mila euro utilizzati per l’acquisto da parte dell’amministrazione comunale dei buoni spesa e 300mila euro per i pacchi alimentari, distribuiti più avanti).
“Il nuovo bando per l’accesso ai buoni spesa è migliorato rispetto a quello di aprile, grazie all’accoglimento di una parte delle richieste di chi si è mobilitato in questi mesi (insieme a noi, diversi sostegni alimentari della città, Firenze Città Aperta, il gruppo consiliare Sinistra progetto comune) – è la nota diffusa sulla questione da Potere al Popolo – nello specifico, è stato introdotto un criterio di reddito tramite Isee corrente e Isee ordinario ed è stato previsto un percorso di accesso per i non residenti. In questo modo potranno accedere al servizio anche lavoratori a chiamata, stagionali, a nero o a grigio o senza fissa dimora, ossia le fasce che più ne hanno bisogno”.