Buona scuola? Il caso dell’Istituto San Bernardino

Siena – Si è parlato tanto di “Buona Scuola” tanto da chiamare così il Decreto varato dal Governo per mettere mano alla pubblica istruzione. A Siena esiste un caso che poco sembra aver a che fare con la “buona scuola”. L’Istituto comprensivo di San Bernardino, che segue la brutta storia della scuola infanzia dell’ospedale delle Scotte, vive una condizione a dir poco paradossale. Da mesi, infatti, è privo del Direttore dei Servizi amministrativi. Il motivo? La Legge finanziaria che non permette l’assunzione di un suo sostituto. La sua assenza comporta non pochi problemi. Si assiste, di fatti, ad un blocco delle attività che necessitano della firma di tale figura.

Ciò non può che avere, inoltre,  una naturale ricaduta sulla didattica, sui ragazzi e sulle famiglie. Sono, ormai, diversi giorni che la stessa Dirigente Scolastica è assente per giustificati motivi, rendendo così la scuola completamente abbandonata a se stessa. Sono bloccate le uscite didattiche, così come bloccato è tutto quanto attiene l’organizzazione didattica e del personale. Fortunatamente tutto il personale, docente e non, va avanti, svolgendo il proprio lavoro, sopperendo alle assenze permettendo il funzionamento dell’istituto. Secondo i Sindacati lo stesso non si può dire dell’Amministrazione, che pare stia agendo troppo lentamente in merito tale questione.

La Cgil Siena, in un suo Comunicato diramato a mezzo stampa scrive: “Chiediamo all’Ufficio Scolastico Regionale di Siena e della Toscana un immediato intervento per sanare la situazione e mettere in condizione docenti, personale ata, ragazze e ragazzi di poter tornare ad agire nella normalità delle procedure, delle responsabilità e dei ruoli; con urgenza va nominato un sostituto del Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi amministrativi. Un ulteriore ritardo nell’intervento di normalizzazione sarebbe irresponsabile ed inaccettabile.

Se queste sono le premesse della “buona scuola” di Renzi, temiamo molto per la sostenibilità del sistema e per il diritto all’istruzione quale base costituzionale del futuro del nostro paese”.La qualità della scuola pubblica passa soprattutto dalla qualità del servizio offerto. La stessa scuola pagherà lo scotto con un cattivo ritorno d’immagine ed un genitore intenzionato ad iscrivere il proprio figlio presso questo Istituto ci penserà due volte prima di farlo. Non si tratta, infatti, di scegliere carte revolving o  un prestito (approfondimenti su http://www.cartedipagamento.com/carte_revolving.htm), ma della scuola in cui far formare i propri figli.

 

(messaggio promozionale)

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