Dopo l’esposto della Lega nord alla Procura di Reggio sul caso dei 30 profughi volontari a FestaReggio e le innumerevoli polemiche politiche sollevate, la coop Dimora d’Abramo, che li aveva in gestione, ha deciso di sospendere il servizio. Ufficialmente per far cessare il clamore sulla vicenda.
Ma i leghisti, che esultano su twitter al grido di “vittoria” col loro leader nazionale Matteo Salvini, non si fermano qui e annunciano una richiesta alla Prefettura di Reggio sulle modalità di affidamento dei migranti e il loro costo pubblico.
Intanto la Dimora d’Abramo ha parlato di “insinuazioni vergognose”, replicando ai servizi giornalistici di questi giorni che avevano messo in luce i dissidi tra i soci nel voto sul bilancio 2014 chiusosi con un utile di 170mila euro che l’assemblea ha voluto stornare tra i soci stessi.
Con 24 voti a favore e 7 contrari, tra cui quelli di sacerdoti reggiani in prima fila contro le povertà ed il disagio.
E’ molto dura la reazione del presidente Luigi Codeluppi; il quale precisa come l’utile di bilancio derivi da attività di accoglienza e miri ad investimenti di natura sociale, come la ristrutturazione dell’ex Polveriera, per garantire continuità ai servizi erogati.
La Coop Dimora d’Abramo, nata nell’88 a fronte dell’esplosione del fenomeno migratorio, ha vinto il bando per la gestione dei profughi arrivati con Mare Nostrum. E percepisce dalla Prefettura 34 euro al giorno pro capite. Per Codeluppi è normale avere idee diverse sulla destinazione degli utili, grave invece pensare che il buon risultato sia legato ad una gestione non corretta dell’accoglienza. A sostegno della Dimora anche Confcooperative, di cui la coop sociale fa parte.
A settembre intanto un’altra assise dei soci, come chiesto da don Giuseppe Dossetti che pure aveva votato favorevolmente al ristorno interno dell’utile di bilancio. Molti pezzi importanti della Dimora infatti avevano chiesto quanto prima di sapere come sarebbero stati impiegati i soldi dell’immigrazione.