Firenze – Doveva essere la patita della svolta viola, quella che l’avrebbe messa in condizione di approfittare della sosta di campionato per compiere ulteriori passi in avanti. Invece contro il Chievo la Fiorentina il passo lo fatto indietro e ha perso e perso male (2 – 1), giocando male come squadra, giocando male con tanti suoi giocatori. Perdendo Chiesa, uscito per infortunio, nel momento nevralgico della gara, non riuscendo a trovare soluzioni convincenti con gli innesti, a partita in corso, del tanto, forse troppo, atteso Saponara e dell’ imperturbabile Babacar. Troppi gli errori in ripartenza con passaggi sbagliati e lanci nel nulla, troppo fragile il centrocampo dove Hetemaj ha fatto il brutto e cattivo tempo con Veretout, Troppi gli svarioni di troppi difensori che hanno fatto temere in più di una occasione. Troppo spuntato e inefficace l’attacco che, nonostante un assalto continuo, non ha saputo perforare il bunker allestito da modesti avversari. Un bunker con tanti ex della Fiorentina, con tanti giocatori chiamati benevolmente veterani, tutti comunque disposti a difendere il Bentegodi con il coltello tra i denti.
Peccato perché tutto sembrava girare ancora per il verso giusto in quello stadio dove alla prima occasione Simeone è andato ancora una volta in gol, come già era successo contro il Verona. Un bel gol, a partita da poco iniziata, su un preciso passaggio di Thereau incornato imparabilmente. Strada in discesa per la Fiorentina che non ha mollato la presa e in più di una occasione ha cercato il raddoppio con veloci ripartenze. Senza attaccare a testa bassa, senza scoprirsi più di troppo, abbassando il ritmo. Forse troppo perché alla fine la Fiorentina si è fatta schiacciare a centrocampo, subendo in difesa. Tanto da correre un serio pericolo con Inglese e poi capitolare al 24′, con Castro bravo a sfruttare un errore di Biraghi.
La partita si è ribaltata e, ottenuto il pareggio, è stato il Chievo a spingere superando la scarsa resistenza della Fiorentina: prima obbligando Pezzella a fermare coraggiosamente e regolarmente Birsa, poi ringraziando Inglese poco lucido alla conclusione, poi ancora benedicendo il cielo quando Biraghi ha sbagliato ancora ma senza conseguenze. Un brutto momento per i viola che hanno temuto il peggio quando Chiesa si è fermato dolorante al ginocchio destro. Un brivido che però ha scosso i viola, mentre Chiesa riprendeva il suo posto, un brivido che ha rimesso in moto la Fiorentina vicina al raddoppio su colpo di testa di Simeone dopo un lancio Veretout su punizione.
Un fuoco di paglia che si è spento negli spogliatoi e di cui non è rimasto nulla nella ripresa quando appena rientrato in campo il Chievo ha raddoppiato ancora su Castro, ancora su incertezza di Biraghi. Ancora panico per un pericoloso colpo di testa bloccato da Sportiello.
Uno scampato pericolo che ha dato alla Fiorentina la forza di reagire, di farsi pericolosa con Badelj e ancora con Simeone. Che ha permesso a Pioli di mandare in campo forze fresche sostituendo Chiesa con Gil Dias al 51′ e Veretout con Saponara al 56′. Che ha viso Birsa andare vicino al 3 -1. Che ha visto la squadra di casa arretrare e cercare il controllo di partita e risultato. Che ha visto la Fiorentina ancora preda di svarioni ma ancora crederci e attaccare. Un assedio alla porta del Chievo anche con Babacar entrato invano al 76′ per Benassi, anche con le iniziative di Gil Dias e Saponara, anche con i tentativi di Badelj, anche con le avanzate di Pezzella e le conclusioni sballate di Biraghi. Tutto inutile: prima vittoria del Chievo, quarto ko della Fiorentina su sette partite.
Chievo – Fiorentina 2-1