Bright 2018: musica ed evoluzionismo, mutazioni sinfoniche di Luigi Dei

Firenze –L’Homo sapiens guarda con simpatia e affetto a quel protozoo che avviò la meravigliosa catena dell’evoluzione che lo ha prodotto. E forse anche quel quadrumane peloso così vicino a lui da preoccuparlo un po’ per quello che avrebbe potuto diventare. Invece, grazie al gioco infinito delle mutazioni genetiche, lo ha lasciato felice sugli alberi delle foreste tropicali.

Tutto si evolve prima e dopo l’affermarsi del bipede intelligente, anche la musica che è una delle sue creazioni più felici, qualcosa che lo rende un po’ simile all’entità divina. A differenza del protozoo o del quadrumane che convivono con lui lontani e il più possibile dimenticati, le varie tappe dell’evoluzione della composizione musicale restano tutte insieme con identici valore e qualità a raccontarci bellezza ed emozioni, momenti diversi ma uguali, dello spirito umano.

Alla vigilia del 160° anniversario della pubblicazione dell’Origine della Specie di Charles Darwin (24 novembre 1859), Luigi Dei, chimico e matematico, nonché rettore dell’Università di Firenze appassionato musicofilo, ha dato vita a uno spettacolo nel format multidisciplinare e multimediale  di sua invenzione  (conferenza-concerto-teatro-video), molto apprezzato dagli spettatori.

L’occasione è stata ancora una volta la manifestazione europea della Notte dei ricercatori. Titolo della pièce “L’origine della specie musicale – Una notte di evoluzioni sinfoniche”. Di scena sul grande palco dell’Opera di Firenze l’Orchestra del Conservatorio Luigi Cherubini  diretta da Paolo Ponziani Ciardi, lo stesso Dei nei panni di Charles Darwin e Giovanni Vitali, responsabile della comunicazione del Maggio Fiorentino in quelli di un particolare Homo Sapiens che si intende solo di musica.

Come far capire allora a questo monomaniaco i principi della teoria dell’evoluzione? Semplice, accompagnandolo in un viaggio attraverso più di duecento anni di evoluzione dei generi musicali: dal protozoo, la sonata 12 n.1 “la follia” di Antonio Vivaldi, alle ultime mutazioni, musical e colonne cinematografiche del ‘900, George Gershwin e Nino Rota. Una lunga crociera per mare dalla Venezia dei dogi alla Roma di Fellini, a bordo di una nave come il Beagle che dal 1831 al 1836 portò Darwin a studiare tartarughe, fringuelli e centinaia di altre specie che gli permisero di elaborare la sua teoria. E come sul Surprise del capitano Aubrey, Master e Commander, ora su quel veliero di Sua Maestà si fa anche musica.

Il viaggio nel tempo e nello spazio che lo spettatore compie anche grazie alla grafica sobria ed elegante, il bianco e l’azzurro delle onde del mare, di un video che scorre sul grande schermo. In questo modo all’autore è riuscito ancora una volta trasmettere il messaggio a cavallo delle due culture, scientifica e umanistica, in una sintesi che utilizza l’intrattenimento  per superare la tradizionale e sterile separazione che ha provocato tanti guasti all’evoluzione culturale del nostro Paese.

Felice anche la selezione naturale dei brani che dovevano avere la doppia funzione da una parte di fare da campione per segnare le diverse fasi socioculturali delle quali la musica era espressione “evolvendo con novità in una storia di un passato che palpita nel presente” e dall’altra di portare all’orecchio dell’ascoltatore composizioni popolari e trascinanti come l’ouverture dell’Egmont di Beethoven, la sinfonia fantastica di Berlioz, la sinfonia n.1 Il Titano di Mahler o l’Uccello di fuoco di Strawinskij.

Ci sono anche i Beatles di Eleanor Rigby e Get Back, perché il rock per Dei, che supera l’altra adamantina  barriera fra cultura alta e cultura pop, è una tappa fondamentale dell’evoluzione della musica: ha cresciuto le ultime generazioni.

Eccellente l’orchestra dei ragazzi del Conservatorio Cherubini guidati dal maestro Ponziano Ciardi: “Sono il nostro futuro”, dice Vitali. Giovedì hanno presentato lo spettacolo in prova generale nel Cenacolo della Caserma Simoni dell’Esercito. Gli ospiti del generale Giuseppe Giuliani hanno potuto apprezzare il loro talento nell’esecuzione dei brani: fra tutti l’Ouverture delle Nozze di Figaro di Mozart.

 

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