Lucca – Passato e presente che si specchiano uno nell’altro, una fotografia dopo l’altra. L’immigrazione di ieri, che ha visto milioni di italiani oltrepassare confini e oceani, e quella di oggi, che vede l’Europa meta di migranti dall’Africa e dal Medio ed Estremo Oriente. Corsi e ricorsi storici illustrati nella mostra “Popoli in movimento – Quando gli immigrati eravamo noi”, che verrà inaugurata venerdì 28 settembre, alle 17:30 nella Sala Staffieri di Palazzo Ducale (Cortile Carrara 1), nell’ambito di “Bright-La notte dei ricercatori” grazie alla collaborazione tra Scuola IMT Alti Studi Lucca e Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.
La mostra raccoglie le fotografie di Francesco Malavolta e immagini dell’archivio della Fondazione Cresci, il più grande archivio sull’emigrazione italiana, che raccoglie decine di migliaia di documenti e fotografie sull’enorme diaspora che ha visto i nostri emigrati protagonisti nel Novecento. Memoria e presente, dunque, raccontati attraverso gli scatti di un tempo e quelle di oggi, questi ultimi catturati da Malavolta, fotoreporter calabrese impegnato da vent’anni a documentare i flussi migratori nell’Europa e nei suoi mari. Fortuito testimone, in Puglia, di uno sbarco di albanesi negli anni Novanta, da quel momento non ha più smesso di fotografare le persone che fuggono dalla loro terra per sopravvivere, ancor prima che per inseguire un sogno di libertà.
L’inaugurazione della mostra, preceduta dai saluti del direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, e del presidente della Fondazione Cresci, Alessandro Bianchini, vedrà una tavola rotonda con la partecipazione dello stesso Malavolta, insieme ai professori della Scuola IMT Amos Bertolacci (ordinario di Storia della Filosofia Medievale), Lorenzo Casini (ordinario di Diritto Amministrativo) e Massimo Riccaboni (ordinario di Economia) e a Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Cresci.
Durante la tavola rotonda il fenomeno della migrazione verrà affrontato da molteplici prospettive, a partire da quella storica, esaminando l’arricchimento culturale che le migrazioni del passato hanno prodotto, passando poi a quella economico-sociologica con una riflessione su chi, dove e perché migra, e, infine, giuridica, con un approfondimento legato alle questioni di diritto internazionale che emergono dall’odierno scenario di migrazione globale.
La mostra resterà aperta fino a sabato 6 ottobre, con orario 10 – 18:30 (chiusa la domenica).
Gli appuntamenti di “Bright – La notte dei ricercatori” sono tutti gratuiti. Il programma completo dell’iniziativa su www.bright-toscana.it/lucca.
Foto di Francesco Malavolta