Che il Pd sia un partito che in fatto di spaccature non è secondo a nessuno, lo si è capito anche a Brindisi dove è in corso l’assemblea dell’Anci, l’organismo di rappresentanza dei comuni italiani, chiamata ad eleggere il nuovo presidente. Dopo anni di anticamera, sulla poltrona di vice, avrebbe dovuto essere la volta buona per il primo cittadino di Reggio Graziano Delrio entrato da quasi vincitore tra i volti dubbiosi dei delegati del sud, nonostante il niet di D’Alema.
Ma gli insondabili meccanismi a tenaglia dei partiti come il Pd che annoverano il fior fiore dei più navigati in fatto di colpi di scena da assise hanno di fatto provocato uno slittamento della vittoria facile sull’altro contendente, il sindaco di Bari Michele Emiliano e il ricorso alle urne interne. Ore ed ore di discussioni e conciliaboli non sono serviti a trovare un candidato unico e così i primi cittadini sono andati alle primarie tra gli strali di molti sindaci Pd che hanno gridato al ritorno al passato.
Per motivi anche geografici l’ala meridionalista appoggia Emiliano (candidato ideale anche di pezzi importanti del Pd, specie ex Ds) mentre Delrio gode “solo” dell’appoggio dell’Associazione e di un nucleo di sindaci del centro-nord. Poi verso le 20.00 il verdetto finale; per una manciata di voti, 4, Delrio esce vincitore. Ora la parola all’assemblea