Firenze – Da 7mila follower a zero, da avere una vetrina internazionale in grado di vendere anche in epoca Covid ad avere una storia di decenni azzerata in un click. E’ quanto accaduto a Brandimarte, storico marchio fiorentino di gioielli e opere artigianali in argento a cui sono stati hackerati due profili Instragam, quello aziendale e quello personale di Bianca Guscelli, nipote del fondatore Brandimarte Guscelli. “Dal mio profilo – spiega Guscelli – gli hacker hanno iniziato a inneggiare alla religione islamica e a inviare messaggi violenti ai clienti provocando un danno enorme alla nostra immagine. E a questo si aggiunge quello economico: in tempi di Covid, Instagram è diventata una vetrina fondamentale, ora dobbiamo ripartire da zero, è come se mi avessero buttato una bomba in negozio. Il danno economico è incalcolabile”.
Nonostante la segnalazione al social e la denuncia alle forze dell’ordine, Bianca Guscelli non è riuscita a tornare in possesso dei profili ed ha dovuto crearne due nuovi: Brandimarte_official e Biancaguscelli_official. “Gli artigiani sono costretti a puntare sui social a causa della pandemia, la città è deserta e quello è l’unico canale che abbiamo per cercare di sopravvivere. E’ frustrante, per me che i social li conosco bene, essere vittima di una truffa del genere e soprattutto non ricevere alcun aiuto o tutela da Instagram. Spero che la mia storia, almeno, spinga gli altri artigiani a fare molta attenzione”.
“Confartigianato Imprese Firenze – commenta il presidente Alessandro Sorani – esprime tutta la sua solidarietà a Brandimarte, vittima di un attacco vergognoso, soprattutto in questa fase di pandemia e crisi economica in cui i social sono indispensabili per il lavoro degli artigiani. Voglio fare un duplice appello: da una parte invito tutti gli artigiani ad alzare al massimo la guardia nell’uso dei social e dall’altra chiedo a tutti di cercare i nuovi profili di Brandimarte e Bianca Guscelli per seguirli e condividerli con gli amici. Aiutiamoli a recuperare quanto è stato tolto loro, anche questo vuol dire supportare l’artigianato”.