Rignano sull’Arno (Firenze) – Una lunga attività di monitoraggio e controllo ha infine portato al sequestro di armi e mezzi vietati di caccia e a una denuncia per bracconaggio. Da tempo il personale della Sezione Investigativa Speciale per la Tutela Animali (S.I.S.T.A.) del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile dell’ENPA, stava monitorando una Azienda Agricola nel Comune di Rignano sull’Arno per diverse segnalazioni di atti di bracconaggio effettuati in zona con mezzi vietati. Le attività delle guardie zoofile consisteva in accertamenti, appostamenti e a una ripetuta serie di investigazioni sul luogo che confermavano una continua attività di caccia con mezzi non consentiti, con auto munita di faro laterale per illuminare i vigneti dell’azienda agricola per poter sparare al buio agli animali abbagliati dalla luce.
Dopo una dettagliata relazione, la Procura della Repubblica di Firenze ha provveduto ad emettere un ordine di perquisizione domiciliare e locale dell’azienda agricola.
Le operazioni di perquisizione effettuate dalle guardie zoofile Firenze, con la partecipazione del personale del Comando della Polizia Provinciale, hanno portato, come si legge nella nota dell’Enpa, “al rinvenimento e sequestro di n. 1 rivoltella senza marca e calibro funzionante non denunciata; n. 2 fucili cal. 24 per omessa ripetizione di denuncia; n. 24 cartucce a palla cal. 12, non denunciate all’Autorità di P.S.; n. 2 tagliole per la cattura di volpi, lupi e cani; n. 1 trappola per la cattura di fauna selvatica; n. ½ trancio di capriolo, spellato, ancora sanguinante e pronto per essere tagliato a pezzi., un faro portatile abbagliante”.
L’agricoltore, un sessantenne rignanese, si è giustificato dicendo di essere autorizzato all’abbattimento di animali, in particolare cinghiali, dalla Provincia, per arginare i danni prodotti alle coltivazioni.
Le guardie zoofile hanno provveduto a segnalare l’agricoltore all’autorità giudiziaria, per porto di armi non denunciate e per caccia con mezzi vietati.