Scandicci – Lo ha travolto, annientato. Lo ha costretto alla resa. Al sesto round Fabio Turchi decideva che era arrivato il momento di chiudere la partita. Si scatenava ed il suo avversario, il piemontese Maurizio Lovaglio, bersagliato da una serie di colpi micidiali e precisi era costretto alla resa. Lo salvava da una dura lezione, l’arbitro che decideva di mettere fine ad un confronto ormai impari.
E così il titolo italiano dei pesi massimi leggeri, che era vacante, è finito nella salde mani di questo 23enne fiorentino erede, nel cuore degli appassionati di boxe, di Leonard Bundu.
Turchi sta bruciando davvero le tappe. Ancora molto giovane dopo una brillante carriera da dilettante, è già titolare della cintura tricolore dei massimi leggeri professionisti. E’ la consacrazione di un pugile talentuoso, completo con un luminoso futuro.
Fiorentino doc, tifoso viola, figlio d’arte, il padre Leonardo è stato campione italiano medio massimi professionisti dal 2002 al 2006, ed ieri sera a Scandicci lo ha guidato dall’angolo in modo perfetto. Gli aveva imposto calma. Cioè partire piano perché dieci riprese sono tante. Tra l’altro era la prima volta che Turchi affrontava sulla simile distanza. Inoltre da professionista aveva disputato soltanto otto incontri tutti vinti di cui sei prima del limite.
Ordine rispettato. Turchi iniziava il match senza spingere più di tanto. Tra l’altro il suo sfidante si muoveva molto per evitare i colpi del fiorentino. Nella seconda ripresa ancora Turchi che boxava d’incontro e Lovaglio che lo punzecchiava con il suo jab sinistro. Su questa falsariga anche le due successive riprese.
Al quinto round (una scivolata al tappeto di Turchi, niente di importante) il match prendeva quota. Il fiorentino attaccava e questa volta centrava ripetutamente Lovaglio che accusava i colpi (anche un po’ di sangue dal naso). Per il piemontese iniziava una difesa affannosa. Cercava di chiudersi, ma Turchi non gli dava più respiro.
In questa situazione iniziava la sesta ripresa. Turchi riprendeva subito a colpire ripetutamente Lovaglio. Centrato da un destro metteva un ginocchio al tappeto. Riprendeva. Ma ormai era un bersaglio facile per Turchi. Incapace a contenere l’avversario, finiva al tappeto. E giustamente l’arbitro a quel punto dichiarava chiuso il match. Era l’apoteosi per questo gigante buono nato all’ombra del Cupolone.
Turchi bravissimo, ma bravissimo pure Mohammed Obbadi, nativo del Marocco, ma ormai italiano a tutti gli effetti allievo dell’Accademia Pugilistica Fiorentina. Anche Obbadi ha davanti una fulgida carriera. Recentemente ha conquistato il titolo dell’Unione Europea dei pesi mosca. Ieri sera saliva sul ring con 11 vittorie su altrettanti matches. E iniziava il match alla grande sciorinando una boxe di gran lusso. E per il georgiano Mischiko Shubitidze (16 successi; 6 sconfitte; 3 pareggi) era subito notte. Resisteva soltanto 1’34”. A quel punto l’arbitro interveniva e diceva basta così.
Verdetto negativoale invece per il “guerriero” 37 enne fiorentino Angelo Ardito (9 successi; 7 sconfitte, 2 pari) che perdeva ai punti contro il napoletano Dionisie Tiganas sulle 6 riprese.
Netto e convincente invece il successo del 23enne Dario Morello che batteva, in sei riprese, il georgiano Nodar Robakidze con una prestazione davvero interessante. Questo ragazzo è imbattuto dopo 8 incontri e possiede notevoli risorse. Merita di essere seguito con fiducia.
RISULTATI
WELTER – Dario Morello (Italia) b. Nodar Robakidze (Georgia) ai pujnti in 6 riprese; SUPERPIUMA : Dionise Tiganas (Napoli) batte Angelo Ardito (Firenze) ai punti su 6 riprese; MOSCA : Mohammed Obbadi (Firenze) batte Mischiko Shubitidze (Georgia) per k.o.t. al 1’34” della prima ripresa. CAMPIONATO ITALIANO MASSIMI LEGGERI : Fabio Turchi (Firenze) batte Maurizio Lovaglio (Torino) per k.o.t. al 1’55” della sesta ripresa.
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