Firenze – I misteri del pugilato. Nel match disputato ieri sera a Siena il 38enne Angelo Ardito ha tentato di strappare il titolo italiano dei superpiuma al 25enne romano Mario Alfano. Alla fine dell’intenso combattimento sembrava che il verdetto fosse scontato a favore del pugile fiorentino unico protagonista della sfida, invece la giuria, tra l’altro con voto unanime, assegnava, sia pure di stretta misura, 96 a 94, la vittoria al romano.
Sinceramente è difficile trovare gli elementi che giustificano quel verdetto. Sono state 10 riprese sempre e tutte condotte da Ardito. Ha incalzato l’avversario senza pause, spesso costretto ad inseguirlo sul ring perché Alfano evitava il confronto a corta distanza arretrando se non addirittura “scappando”. Destri e sinistri del fiorentino contro i quali Alfano ogni tanto replicava spesso con colpi di rimessa ed in quei momenti dimostrava rapidità e precisione nel colpire.
Quel match, insomma, ha avuto in Ardito il solo protagonista. Non si ricorda una sola fase dell’incontro in cui Alfano abbia guadagnato il centro del ring in modo autorevole costringendo l’avversario sulla difensiva. Purtroppo Ardito non possiede il pugno pesante. Quindi i suoi colpi andavano a segno, ma senza provocare danni ad Alfano. Non fosse stato così per il romano, bersagliato continuamente, sarebbero stati grossi guai.
Insomma, per noi, Ardito non aveva perso. Un sospetto (ma solo un sospetto): nel verdetto è emersa la tesi che Alfano è giovane ed emergente; mentre Ardito è nella sua fase conclusiva della carriera?
Gli altri tre matches professionisti. Tra i pesi massimi leggeri Fabio Turchi fiorentino 23enne (8 incontri; 8 vittorie) ha dominato il match contro il 26enne lettone Arturs Kulikauskis (18 vittorie; 30 sconfitte; 6 pareggi). Tra l’altro lo ha “messo giù” due volte. Insomma l’astro nascente fiorentino, è pronto per la grande sfida contro Maurizio Lovascio in programma il 23 dicembre a Scandicci valida per il titolo italiano dei pesi massimi leggeri, attualmente vacante.
Orlando Fiordigiglio di Arezzo (25 successi; 1 sconfitta) contro il 32enne croato Nikole Matic (14 successi; 32 sconfitte) ha vinto ma ha rischiato di finire k.o. Non per la bravura dell’avversario, ma perchè ha affrontato il match come un allenamento. Quindi scarsa concentrazione, scarsa intensità agonistica. Ha giustamente vinto. Ma quel rischio corso nel quarto round quando è stato centrato da un destro volante del croato che lo ha fatto barcollare, gli sarà di lezione nel senso che non salirà più sul quadrato pensando di sostenere soltanto un allenamento. Comunque per Fiordigiglio è stata un’altra tappa di avvicinamento alla sospirata rivincita per il titolo europeo.
Infine Davide Traversi, peso medio senese, quindi idolo di casa, (7 vittorie; 1 sconfitta). Pure lui ha guadagnato con merito il verdetto ai punti contro il moldavo Costantin Pancrat (2 successi; 5 sconfitte).