Firenze – E’ rimasto in piedi solo cinque minuti. A quel punto centrato al mento da un gancio sinistro preciso, distruttivo è crollato al tappeto per il conto totale.
E’ finita così ieri sera ad Arezzo l’avventura del 29enne spagnolo Josè Del Rio, un guardia destra ex campione iberico dei welter. Troppo forte, troppo più bravo Orlando Fiordigiglio, il 30enne pugile aretino che ha difeso così per la quarta volta il titolo dell’Unione Europea dei superwelter.
Fiordigiglio lo ha conservato alla grande come aveva fatto nelle precedenti difese. Nel 2013 strappando quella corona al livornese Domenico Salvemini, poi contro Langella, l’iberico Varon e l’abruzzese Castellucci. Tutti matches che Fiordigiglio ha sempre concluso prima del limite.
Ieri sera è stata la volta di Del Rio a cadere sotto i colpi implacabili del campione aretino che al momento presenta da professionista un record di 20 incontri tutti vinti di cui 11 prima del limite.
Contro Josè Del Rio si è visto subito che in pratica non ci sarebbe stata lotta. Fiordigiglio prendeva l’iniziativa al primo round ed incalzava l’avversario con destri e sinistri scagliati con violenza. Lo attaccava senza respiro piazzando colpi al volto ed al bersaglio grosso.
Lo spagnolo – si era presentato ad Arezzo con 18 vittorie e 5 sconfitte – arretrava, cercava di difendersi e di alleggerire la pressione dell’avversario con sporadici contrattacchi. Ma appariva chiaro a tutti che Fiordigiglio era di un altro pianeta. E la conferma si aveva a metà della seconda ripresa quando in un ennesìmo attacco il campione aretino piazzava un terribile gancio sinistro corto e fulminante.
Del Rio crollava a terra, restava disteso ed immobile sul tappeto, poi cercava ma senza esito di rialzarsi. Lo aiutava l’arbitro che giustamente dichiarava chiuso il match.
A questo punto il futuro di Fiordigiglio non può essere più la difesa del titolo dell’Unione Europea dei superwelter. Sarebbe riduttivo. Ha dimostrato a tutti di vantare ormai la statura tecnica, mentale, fisica del campione meritevole quindi di puntare alla corona europea EBU della categoria detenuta al momento dal britannico Jack Culcay.
E sempre ieri sera, ad Arezzo, il marchigiano Roberto Bassi (7 successi e 1 sconfitta) ha battuto ai punti il triestino Fabrizio Leone (6 vittorie, 6 sconfitte) conquistando il vacante titolo italiano dei supermedi. Mentre il peso leggero marchigiano Michele Focosi di Ancona (19 vittorie, 3 sconfitte, 2 pari) ha liquidato il croato Ivan Duvancic (3 successi 18 sconfitte) vincendo per k.o.t. ala terza ripresa.
Infine l’altro match in programma vedeva il peso piuma Bruno Checcaglini (2 successi; 0 sconfitte) battere facilmente il croato Antonio Horvatich (6 vittorie e 13 sconfitte) ai punti. Per Checcaglini, pugile di Castiglion Fiorentino, un altro passo avanti in un mondo, quello dei professionisti, nel quale si è appena affacciato.