Siena – Un itinerario mozzafiato porta nel cuore di una Toscana sconosciuta ai più, quella dell’acqua che scorre veloce o piana accompagnando una terra di antichissima civiltà e storia. Il percorso, detto Sentierelsa, si trova nel Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa e inizia a Gracciano, a sud di Colle Val d’Elsa e prosegue fino a località San Giorgio. Nl cammino si incontrano meraviglie naturali e umane, fra quest’ultime, entrando a sinistra del ponte San Marziale, la Steccaia e il Callone Reale, due opere di ingegneria idraulica molto importanti per la città e attive sin dall’epoca medioevale: ricostruite e riattualizzate dai Medici nel 1606. Oltre, la cascata di Diborrato, alta 15 metri e profonda 10, luogo di balneazione per i colligiani del secolo scorso, e, sotto la cascata, le Grotte dell’Orso, poi, inoltrandosi ancora le Gore Rotte, dove esiste un’altra entata nel Parco, fino, dopo un chilometro circa, alla località San Giorgio. Qui vi è un attraversamento del fiume. Sotto la zona, il “mare di Colle”, con nomi da antische favole, ovvero la Conchina, il Masso Bianco , la Nicchia e la Spianata dei Falchi.
Tutto meraviglioso, gli scorci insoliti, la natura lussureggiante, la storia che accompagna il viaggiatore. Il “ma” tuttavia esiste, ed è l’incivilità denucniata più volte dai frequentatori del Parco. A farne le spese, la bellezza dell’area, che si vede deturpata da bottiglie di plastica, residui di pic nic, lattine vuote, addirittura indumenti intimi lasciati fra le frasche che costeggiano il sentiero.
“Si tratta di comportamenti a dir poco irrispettosi – dicono un gruppo di turisti fiorentini, venuti a godersi qualche giorno di pace lungo le rive dell’Elsa – che frantumano un’atmosfera meravigliosa e un luogo francamente stupefacente”.
Il problema più spinoso, denunciano altri cittadini, è quello che si verifica il fine settimana, quando frotte di famiglie di tutte le nazionalità arrivano con cestini e tutto l’occorrente per pic nic e ritrovi mangerecci e passano la giornata all’aperto. “Niente di male – dicono i cittadini – non fosse la scia di sudicio che lasciano dopo il loro passaggio e i danni alla flora”.
Proposte? “Si potrebbe far pagare un minimo pedaggio di entrata – dicono i cittadini – 2 euro, 2 euro e 50, e con gli introiti mettere in ponte un servizio di controllo. Per le famiglie numerose, sconti o addirittura ingressi gratuiti. Insomm,a bisogenrebbe mette in campo qualcosa per preservare dall’inciviltà una delle zone “d’acqua” più affascinanti della Toscana”.