“Iren a rischio fallimento”. Lo dice Luigi Bottazzi, ex consigilere regionale del Partito popolare, che lancia l’allarme sul futuro della multiutility e parla di “fallimento” della fusione Iride-Enìa, “voluta a tutti i costi, senza un serio dibattito nonostante autorevoli pareri sconsigliassero quell’avventura”.
“Non c’era valore aggiunto in quella operazione – dice Bottazzi – e si sapeva ma i nostri sindaci si sono fidati più delle competenze “bocconiane” che di quelle nostrane. Sono andati in fumo i risparmi di tanti cittadini e i patrimoni dei Comuni (le azioni Enìa sono state acquisite ad oltre 10 euro ora il controvalore è quota 3 euro); non ci sono stati benefici tariffari e tanto meno investimenti di rilievo anzi oltre a trasferire il patrimonio reti e impianti in capo a soc. terze a Torino e Genova ora è messa in vendita persino la sede storica di via Nubi di Magellano. Un bell’affare per quelle imprese che con Agac prima e Enìa poi potevano contare su un volume d’affari di oltre 100 milioni di euro all’anno per lavori di manutenzione impianti, per quelle coop.ve sociali che potevano fruire di 12 ml anno di lavori socialmente utili. E’ un disastro che assomma ai tanti altri perpetrati negli anni da una classe dirigente che in pochi anni ha saputo distruggere le migliori iniziative prodotte dai nostri padri. Avevamo eccellenze che in un attimo ci siamo “bevuti” per smania di grandeur : la Giglio, la Cassa di Risparmio, la Cooperbanca, l’Agac. Un fenomeno da “studiare” ma intanto occorre mettere mano e subito ad IREN e l’esempio nazionale ci sia da guida. La credibilità dei mercati è tornata con il cambio della classe dirigente e l’azione incisiva di alcune iniziative politiche.
Bottazzi propone di cogliere l’occasione del dibattito in corso tra Torino e Milano e “partecipare alla ridefinizione di un piano a medio termine che possa prevedere società sovra-regionali a forte partecipazione finanziaria per l’approvvigionamento energetico gas ed elettricità compresa la titolarità delle centrali di produzione e gassificazione e società a valenza regionale per la gestione delle attività regolate e i servizi ambientali (sfoltimento delle varie SOT provinciali, ridimensionamento del gruppo dirigente), con il coinvolgimento nell’operazione di Hera ed eventualmente Acegas. Nell’immediato, Bottazzi sostiene che sia necessario “dare corso ad iniziative di cointeressenza tra attività non core di comune interesse, ad esempio sul fronte delle rinnovabili sarebbe utile una partecipazione di Hera per l’attuazione del “Piano energetico regionale” valorizzando in tal senso la Soc. con sede Reggio Emilia”.
“Proponiamo questa riflessione all’amminsitarzione comunale, dalla Cooperazione e alla Fondazione che hanno in carico la partecipazione – conclude – suggerendo di costituire nell’immediato un comitato tecnico che supporti il sindaco e interloquisca innanzi tempo con il Cda i Iren, predisponga le basi per un cambio di vertice già in occasione della prossima Assemblea di Bilancio. Nell’interesse del bene comune.