Firenze – “Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano”. Potrebbe essere questa frase, estratta da un post del Centro Storico Lebowski, a dare il senso della nuova avventura in cui Borja Valero, un mito dei tifosi fiorentini, chiamato “il Sindaco” in città, si ributta nella mischia del centrocampo del Lebowski, settore Promozione. Cos’è Lebowski, lo dicono gli stessi tifosi, fondatori, giocatori: una “società cooperativa sportiva dilettantistica che nasce come emanazione della propria tifoseria”, come da pagina Facebook. Così, dopo il video di ieri, con Borja a cantare fra i fan sugli spalti, arriva oggi l’annuncio ufficiale con cui il Lebowski ha voluto ribadire il senso della propria avventura, anche in chiave Borja Valero: “Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras”, scrivono nel post che ufficializza ‘l’affare’ a parametro zero. “Non ci servono marchette acchiappa like”, né “merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie”, ma “spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco. Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo. Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo”. Borja, scrivono, “è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L’unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne. Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano”.
Foto: Borja Valero in visita al Meyer nel 2014, immagine della tifoseria Lebowski