Firenze – Boom di vendite, negozi e produttori sommersi dalle richieste e magazzini svuotati. Il “bonus biciclette” introdotto dal Decreto Rilancio ha incentivato il mercato delle due ruote a pedali, facendo registrare numeri in crescita.
“Quello ciclistico è un settore che per il commercio e l’artigianalità del territorio è da sempre importante, ma ora è anche uno dei pochi comparti che fanno registrare un segno positivo, con un incremento sia nelle vendite che nella produzione” afferma Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze. “Nonostante un certo scetticismo iniziale, siamo rimasti soddisfatti dal provvedimento non solo per i fatturati dei nostri iscritti ma anche perché questa può essere l’occasione per un approccio diverso sulle politiche ambientali. In questo caso l’incentivo è doppio: economico e ambientale.” Molti fiorentini hanno approfittato dei contributi statali (il bonus è pari al 60% del costo della bicicletta, e il tetto di spesa massimo è di 500 euro) per acquistare bici elettriche o tradizionali per muoversi in città. Ma le scorte sono finite.
“Le vendite stanno andando bene, ma siamo nella situazione paradossale di non riuscire a soddisfare tutte le richieste” racconta Fabrizio Bemporad di Bike Store Firenze. “Noi siamo specializzati in mountain bike, ma ora vendiamo tutti i modelli, da uomo da donna, soprattutto prodotti per la mobilità urbana. Siamo rimasti senza bici e anche i fornitori e i produttori hanno difficoltà a reperirle”.
Anche da Palazzi Group, dove le bici classiche vengono trasformate in mezzi elettrici, da settimane lavorano a ritmi frenetici. “Abbiamo ripreso molto bene il lavoro che si era interrotto, ma i pezzi ora si trovano con difficoltà e quel che si trova ha tempi di consegna lunghi, anche di un mese”.
Da Monkey Bike Firenze, di Nicholas e Greta Fugali, dalla riapertura hanno venduto 60 bici, facendo in un mese il fatturato di vendita che di solito fanno in sei. “E tutto nuovo, mentre di solito si vende solo usato” spiegano i titolari. “Ma mancano le bici: ne ho ordinate 18, me ne mandano solo 2”. I clienti sono tanti, ma poco informati sulle procedure per usufruire del bonus: “Chiedono spiegazioni a noi, siamo noi a dare loro le informazioni” raccontano gli artigiani.