Bond lèder – Il parco buoi è in fila davanti al macello

Che l’agosto dei mercati di Borsa potesse essere ballerino era più che prevedibile, persino scontato: pochi scambi, volatilità altissima. Ma è quel che ci aspetta che non lascia presagire nulla di buono.

Da una parte la Fed che continua a interrogarsi se e quando alzare i tassi, dall’altra la deflazione che bussa alla porta, con le quotazioni del petrolio e del rame che da quel dì hanno iniziato la corsa del gambero.

Se poi ci mettiamo anche la “crisi” cinese, che probabilmente svaluterà ancora di qualche punto percentuale lo yuan, l’inarrestabile declino di rublo, lira turca, real brasiliano, il cerchio della deflazione è bello che tracciato.

E a questo punto? Probabile che i listini scenderanno di un altro bel po’, sino a che la Fed deciderà di non alzare più i tassi. Solo allora potremo assistere ad un bel rimbalzo di Piazza Affari.

Tuttavia, la minaccia più sinistra al “parco buoi” degli investitori potrebbe arrivare dalle Banche centrali. Ieri la Fed ha sottolineato l’inutilità dei Qe e questo potrebbe sottintendere che potrebbero essere le banche centrali medesime a voler il collasso dei mercati. Motivo? In questo modo si cancellerebbero molti dei debiti sino ad ora accumulati nell’economia reale. E anche in questo caso a pagare il conto sarebbero i risparmiatori.

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