Bonaccini mette una pietra tombale sulle Fiere

Il Governatore regionale conferma la fine del polo espositivo reggiano. Buone notizie invece per i dipendenti della Provincia: nessun esubero

Oltre 5 milioni di euro per far fronte ai danni che il maltempo ha lasciato nel reggiano e 28 milioni di euro inseriti nel bilancio della Regione per coprire il costo del personale delle Province, il che per i dipendenti di palazzo Allende significa tirare un sospiro di sollievo.

Le due buone notizie arrivano direttamente per voce del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che, dopo la “giunta  itinerante” a Casa Cervi,  arriva nella sede della Provincia per incontrare i sindaci reggiani. Il numero uno di viale Aldo Moro lascia invece poche, pochissime speranze alla sopravvivenza, tanto più autonoma, dell’ente fieristico di via Filangeri.  Del resto il conto alla rovescia per scrivere la parola fine su Reggio Emilia Fiere è già partito e, dopo il Comune, oggi anche la Provincia ha deliberato lo scioglimento della società.

“Per le imprese, per le istituzioni, per i comuni e per i sistemi competitivi il piccolo è bello e vale se ci si mette insieme agli altri nel sistema globalizzato e non ci si chiude in se stessi – spiega Bonaccini a chi gli chiede delle Fiere di Reggio -. Come anticipato in campagna elettorale, in questa legislatura puntiamo ad un’unica società di gestione dei sistemi fieristici. Se le fiere dell’Emilia-Romagna più che competere tra loro, collaborano, da Rimini a Piacenza e viceversa, possono mettere in campo un sistema fieristico competitivo a livello nazionale, europeo e internazionale, perché l’unione può fare la forza e la differenza”.

Boccata d’ossigeno, invece, per i comuni reggiani colpiti dal maltempo. “In autunno 2,2 milioni arriveranno su Reggio – annuncia Bonaccini -. Nei prossimi mesi, tra maggio e giugno, riusciremo a garantire altri 3 milioni. Fatti salvi i 713 mila già assegnati, oltre 5 milioni di euro arriveranno direttamente alla Provincia di Reggio e ai comuni del territorio, come il presidente Manghi aveva giustamente chiesto”. Risorse che serviranno ad intervenire su una buona parte delle ottanta frane sparse in dieci comuni (interventi stimati in 9 milioni di euro).

Infine la questione del riordino istituzionale delle Province. Buone notizie anche per i dipendenti. Nel bilancio della Regione sono stati inseriti 28 milioni di euro per coprire il costo del personale. Il che fa dire al presidente Giammaria Manghi che “è ragionevole pensare che non ci saranno esuberi”.

I nodi da sciogliere sono anche altri, come le competenze che resteranno alle province e quelle che torneranno alla Regione. Un discorso, assicura Bonaccini, in via di definizione. “Abbiamo avviato un confronto con i presidenti e con il sindaco della città metropolitana per l’approvazione di una legge sul riordino che segua la legge Delrio. Poi ci sarà l’apertura di una discussione sul tema delle aree vaste. A fronte di Bologna città metropolitana, le altre aree potrebbero organizzarsi non secondo i confini attuali, ma con confini più ampi. La Romagna è pronta a una idea complessiva, per quanto riguarda l’Emilia non abbiamo pregiudizi o preclusioni, o l’Emilia tutta insieme o divisa in due…vogliamo pero’ che la scelta definitiva avvenga con la massima condivisione possibile”.

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