Prodi e Guccini come Peppone e don Camillo. Come ai vecchi tempi. A Bologna si litiga di brutto sulle scuole private. Domenica 26 maggio, infatti, i bolognesi sono chiamati a decidere con un referendum se il Comune dovrà continuare o no a finanziare le scuole materne private con un milione di euro l’anno. Il Professore è sceso in campo in prima persona e ha dichiarato che voterà “B”, quindi a favore l’opzione che mantiene la convenzione tra pubblico e privato. “Se, come spero, riuscirò a tornare in tempo da Addis Abeba, domenica prossima voterò sui quesiti riguardanti le scuole dell’infanzia e voterò l’opzione B” ha scritto Prodi sul suo sito. Una posizione in linea con quella della Cei, che è scesa in campo direttamente per voce del presidente, il cardinal Angelo Bagnasco. Ma il fronte è ampio e comprende Pd, Pdl, Udc, Cisl,
“Dico subito che, a mio parere, il referendum si doveva evitare – scrive il Professore – perché apre in modo improprio un dibattito che va oltre i ristretti limiti del quesito stesso”. E aggiunge “Il mio voto è motivato da una semplice ragione di buon senso: perchè bocciare un accordo che ha funzionato bene per tantissimi anni e che, tutto sommato, ha permesso , con un modesto impiego di mezzi, di ampliare almeno un po’ il numero dei bambini ammessi alla scuola dell’infanzia e ha impedito dannose contrapposizioni? Ritengo che sia un accordo di interesse generale”. Prodi ha poi criticato il Comitato articolo 33, che si batte per l’abolizione del finanziamento alle materne private: “La motivazione più forte di chi vota l’opzione A è che i mezzi forniti alla scuola statale e comunale siano così scarsi che le casse comunali non possono allargare il loro impegno al di fuori del loro stretto ambito. Credo tuttavia che le restrizioni che oggi drammaticamente limitano l’azione del Comune e in generale penalizzano la scuola siano dovute a una errata gerarchia nella soluzione dei problemi del Paese e non ad accordi di questo tipo”
A stretto giro è arrivata la risposta del cantautore Francesco Guccini, che ha scritto al comitato: “Sono qui con il cuore ad accompagnare la vostra campagna. Questa sera sono a Pistoia a discutere di viaggi e incontri ai Dialoghi sull’Uomo e questa coincidenza mi porta a pensare proprio alla scuola – e alla scuola dell’infanzia, pubblica laica e plurale – come uno dei luoghi fondamentali dove l’uomo prende forma e inizia il suo viaggio. Entrare alla scuola pubblica, ove si opera senza discriminazioni e senza indirizzi confessionali, è il primo passo di ogni individuo che voglia imparare l’alterità e la condivisione; è il primo passo di ogni essere umano per diventare uomo, per diventare donna… Insomma, non posso non fare mia la lezione di Piero Calamandrei, quella contenuta nel suo celebre Discorso in difesa della scuola nazionale, e da quelle parole traggo il mio augurio e il mio saluto per tutti voi: “Bisogna, amici, continuare a difendere nelle scuole la Resistenza e la continuità della coscienza morale.”