Non ha nemmeno aperto ufficialmente, eppure la mostra “La ragazza con l’orecchino di perla, il mito della Golden age” di Bologna sta già battendo ogni record, tanto che gli organizzatori stanno pensando di allungare gli orari di visita. Forti delle 100mila prenotazioni, da tutte le regioni d’Italia (“nessuna esclusa”, dice il curatore Marco Goldin) e dall’estero, e con la previsione di giungere a 220 – 230mila visitatori in tre mesi e mezzo, la Fondazione Cassa di risparmio di Bologna e Genus Bononiae mettono in preventivo la possibilità di predisporre orari di apertura più ampi.
Oggi, presentando l’evento, Goldin ha subito messo in chiaro che questa esposizione, in arrivo da un tour mondiale di due anni (dal Giappone agli Stati Uniti), a Bologna sarà “diversa e più grande”. Ci saranno 37 opere, invece delle 14 di New York e le 30 delle altre sedi, il catalogo sarà arricchito di nuovi saggi e le sezioni saranno sei: la storia del Maurithuis Museum de L’Aia dove il dipinto è conservato, il paesaggio, il ritratto, gli
interno con figure, le nature morte, e la ragazza con l’orecchino di perla, che avrà una sala tutta per sé.
Dal museo de L’Aia, chiuso per due anni per un imponenti lavori di restauro e ampliamento (riaprirà il 27 giugno) sono arrivati anche altri capolavori del ‘600 olandese, che affiancheranno il quadro ormai diventato un’icona dell’arte. Domani per questa prima esposizione italiana (e unica in Europa) del magnifico dipinto di Vermeer, inizierà una settimana di aperture esclusive, con visite guidate per piccoli gruppi a un costo del biglietto fuori standard (da 40 a 80 euro se è compreso il buffet). Mentre le visite ordinarie prenderanno il via l’8 febbraio (e fino al 25 maggio), con una giornata inaugurale che terrà aperto Palazzo Fava fino alle 2 di notte.