Un vescovo alla festa del Primo maggio. Succederà domani a Bologna, dove l’arcivescovo Matteo Zuppi porterà un saluto alla manifestazione per la Festa dei lavoratori organizzata come ogni anno in piazza Maggiore da Cgil, Cisl e Uil. «È la prima volta che accade nella storia della città», sottolinea il segretario della Cisl Alessandro Alberani, che giovedì mattina insieme a Maurizio Lunghi (Cgil) e Giuliano Zignani (Uil) ha presentato il programma della giornata.
Il Primo maggio, solitamente, il capo dell’arcidiocesi bolognese celebra messa nella cattedrale di San Pietro «ma mai un vescovo è venuto a salutare i lavoratori», sottolinea Alberani. Zuppi, invece, «immediatamente ha detto che sarebbe stato presente, non solo per salutare i segretari di Cgil, Cisl e Uil e i sindacati ma anche per portare un saluto alle comunità e alle associazioni dei disabili» che saranno in piazza Maggiore perché proprio a loro, quest’anno, i sindacati hanno deciso di dedicare l’appuntamento del Primo maggio.
Zuppi, inoltre, non sarà l’unico rappresentante religioso nella piazza del Primo maggio. I sindacati hanno invitato anche Yassine Lafram, presidente della comunità islamica (che ha già dato conferma) e il rabbino capo Alberto Sermoneta. Si profila una nuova incursione di Zuppi nelle tematiche legate al mondo del lavoro, dunque, dopo la vertenza Saeco e la decisione di utilizzare per i disoccupati parte dei profitti della Faac.
E secondo Lunghi in una fase delicata come questa il rapporto con e tra le religioni è«molto significativo». Anche il segretario della Cgil, poi, saluta come «positiva e importante l’iniziativa della Curia per i disoccupati: è un’idea azzeccata, perché contro la crisi servono anche nuovi strumenti, che possano integrare quelli che non funzionano in modo adeguato. Non a caso stiamo lavorando ormai da tempo ad un rapporto con Confindustria per arrivare al famoso fondo di comunità». In un momento in cui «si vogliono erigere muri – commenta Zignani – sono da accogliere positivamente tutte le iniziative di solidarietà ed inclusione, verso tutti i popoli e soprattutto verso chi è in difficoltà. Ben venga la volontà della Chiesa di farsi carico di una situazione come questa», chiosa il segretario della Uil.
Nella piazza dei sindacati ci sarà anche il primo cittadino Virginio Merola. Quanto agli altri candidati alla carica di sindaco «la piazza è aperta e noi invitiamo tutti» mandano a dire in coro i segretari, accennando alla disponibilità già ricevuta da qualche candidato (che però, ovviamente, non parlerà dal palco). La piazza del Primo maggio sarà una buona occasione per «cominciare a parlare di di lavoro invece che di chi passerà o meno al primo turno», punge Alberani, che approfitterà della manifestazione per chiedere pubblicamente agli aspiranti sindaci «cosa vogliono fare per i disabili». È ora di sentire «parole e cose concrete», si associa Lunghi, così come Zignani che chiede ai candidati di parlare «di lavoro e delle persone in difficoltà».