E’ stato il cardinale Carlo Caffarra in persona ad annunciare oggi in curia il nome del suo successore come nuovo arcivescovo di Bologna. Si tratta del romano Matteo Maria Zuppi, attuale vescovo ausiliare di Roma. Nella sala del Trono in via Altabella si sono riuniti questa mattina i collaboratori che lavorano in Curia e i sacerdoti che hanno un incarico nella Chiesa di Bologna. Presenti tra gli altri anche il vicario Giovanni Silvagni, il vescovo emerito Ernesto Vecchi e l’amministratore delegato della Faac, Andrea Moschetti.
Romano, 60 anni, nominato da Benedetto XVI vescovo ausiliare della diocesi di Roma, storico assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio, Zuppi era da mesi in pole position per succedere al cardinale Carlo Caffarra che andrà in pensione a fine anno dopo le proroghe che aveva rispettato. La nomina, che comprenderà anche quella del nuovo vescovo di Palermo don Corrado Lorefice, era attesa dopo la conclusione del Sinodo della famiglia, al quale ha partecipato anche Caffarra.
Il cardinale ha espresso al Santo Padre, anche a nome dell’arcidiocesi, «la più viva gratitudine per la nomina del nuovo arcivescovo, di cui sono note la fede e lo zelo pastorale, e all’arcivescovo eletto il primo saluto dell’intera arcidiocesi». Monsignor Giovanni Silvagni, vicario della diocesi, ha espresso a Caffarra «la commossa gratitudine della Chiesa bolognese per il lungo e fecondo ministero pastorale impreziosito da un ricco magistero dottrinale, e vissuto con totale dedizione e senza risparmio di energie per amore di Cristo e della Chiesa».
«Grazie a Dio celebrerò l’anno santo in mezzo ai fedeli», aveva detto Caffarra un mese e mezzo fa nel suo saluto alla tre giorni del clero di villa Revedin. Lasciando così intendere che già a inizio dicembre non sarebbe stato più lui la guida di via Altabella. Non svelò però il nome del successore. «Per una ragione molto semplice: non lo so — disse. Non è che non lo voglia dire. È proprio che non lo so». Ora sarà monsignor Zuppi guidare la Chiesa di Bologna.
Un prete degli ultimi, considerato molto vicino a Bergoglio. Toccherà a lui avviare l’anno santo in città, l’8 dicembre, e aprire le due porte della Misericordia, quelle della cattedrale di San Pietro e della basilica di San Luca, come chiesto da papa Francesco.