Firenze – L’hanno già chiamato il “Patto dell’Appennino”, quello tratteggiato dal sindaco Dario Nardella ieri, nel corso di un evento della Città Metropolitana, che avrebbe come obiettivo quello di portare nelle due città le Olimpiadi 2032. Un ‘patto’ dell’Appennino tra Bologna e Firenze per provare a giocarsi la chance delle Olimpiadi 2032.
Una sorta di “desiderata” o un vero percorso politico? Tutto si gioca sulla possibilità di riportare in Eruopa le Olimpiadi, che vedono le 2ultime” previste, quelle del 20128, tenersi a Los Angeles.Se questo accadesse, ecco l’emergere dell’asse strategico fra le due città, rosse, a capo di regioni tradizinalmente simili e amiche, almeno per configurazione politica. Secondo le fonti, i dialoghi fra il primo cittadino di Firenze, quello di Bologna Virginio Merola e i due presidenti di Regione Rossi e Bonaccini sarebbero già stati intavolati. Prova ne sia che Merola ha fatto sapere di trovare l’idea di Nardella “ottima” e di essere protno a spendersi per questa prospettiva. Stesso atteggiamento positivo anche per quanto riguarda il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Sulla questione, interviene Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze: “La buona politica è quella che quando fa scelte cerca non di guardare alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni. Per questo la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella per le Olimpiadi 2032 da ospitare fra Firenze e Bologna ci piace e ci convince e per quello che ci riguarda siamo a disposizione di Palazzo Vecchio per dare il nostro sostegno nei modi che si riterrà è più opportuno”.
“L’alleanza di Firenze con Bologna e più in generale della Toscana con l’Emilia Romagna – spiega Sorani – è davvero la carta vincente per andare al confronto con il Comitato Olimpico Internazionale e riportare in Italia i Giochi Olimpici Estivi che ci mancano da 60 anni. Dalla nostra non abbiamo solo un patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale imparagonabile, ma anche due centri di eccellenza per capacità produttive, attrattività, sostenibilità e efficienza amministrativa”.
“Non mi stupisce quindi che il sindaco di Bologna Merola e anche il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini abbiano immediatamente compreso la portata della sfida lanciata da Nardella accettandola di buon grado. Perché è evidente che sarebbe una grande occasione di sviluppo per tutto il territorio e per le comunità e le imprese che vi vivono e vi operano” conclude Sorani.