E’ morto stamattina alle 3 a Bologna il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna dal 1984 al 2003. Ne dà notizia la diocesi bolognese. Biffi aveva 87 anni e da tempo era ricoverato in una clinica bolognese. Orientamento conservatore, spesso polemico sui temi dell’islam e dell’immigrazione, scrisse una sorta di testamento spirituale e biografico intitolato “Memorie e digressioni di un italiano cardinale“.
Sacerdote dal 1950, divenne arcivescovo di Bologna nel 1984: un anno dopo fu elevato al rango di cardinale da Giovanni Paolo II. Aveva lasciato l’incarico di arcivescovo nel 2003 (pur conservando il titolo di emerito) per raggiunti limiti di età (75 anni). Per lo stesso motivo a 80 anni, nel 2008, aveva smesso di essere un cardinale elettore nel Conclave. Fece in tempo a partecipare al conclave che elesse Ratzinger nel 2005. Un aneddoto mai confermato racconta che era proprio del futuro papa Benedetto XVI l’unico voto che Biffi raccoglieva durante le votazioni.
A succedergli alla guida della Curia bolognese è stato il cardinal Carlo Caffarra.
Da vescovo milanese approdò in una città di amministrazioni rosse, e definì “un miracolo” l’elezione a sindaco di Giorgio Guazzaloca nel ’99. Tra le personalità con cui si confrontò a Bologna la più forte fu senza dubbio quella di Giuseppe Dossetti, monaco e sacerdote, cui non perdonava l’essere “teologicamente autodidatta”. Ne presiedette i funerali nel ’96 e lo descrisse come “autentico uomo di Dio“, ma non archiviò mai le divergenze dottrinali e politiche.
Nel 1985 definì Bologna – e per estensione l’Emilia – “terra sazia e disperata”. Espressione spesso fraintesa che lo rese famoso anche fuori dei confini emiliani e che in realtà anticipava di qualche anno la critica radicale vuoto culturale e valoriale riempito, nel migliore dei casi, dal consumismo spinto con cui ci confrontiamo quotidianamente (in Emilia e non solo).
Nel 1997 fece arrivare 400mila persone al congresso eucaristico di Bologna, con il concerto di Bob Dylan sul palco del Caab insieme a Giovanni Paolo II.
Il governatore della Regione Stefano Bonaccini lo ricorda così: “E’ stata una personalità di altissimo livello, che ha rappresentato non solo per la città di Bologna ma per l’intera collettività emiliano-romagnola un costante punto di riferimento“. “Nel suo lungo magistero, il Cardinal Biffi ha sempre rappresentato un punto di vista autonomo, intellettualmente stimolante, acuto osservatore della realtà senza conformismi e senza incertezze nel cogliere le tante contraddizioni della nostra società“, commenta la presidente del consiglio regionale Simonetta Saliera.