Bologna, boom di turisti: 2,4 milioni nel 2016

Per la prima volta più stranieri che italiani in arrivo: gli inglesi in testa alla classifica. Due notti il soggiorno medio.

Turismo: il sorpasso era nell’aria da tempo ma in pochi scommettevano che potesse arrivare già nel 2016. Quello che si è da poco concluso, invece, è stato un anno record per il turismo bolognese. Per la prima volta, infatti, i clienti stranieri hanno superato quelli italiani nel numero di notti trascorse negli alberghi del capoluogo emiliano. È un sorpasso storico per una città che fino a poco tempo fa a stento appariva negli itinerari turistici mondiali. Il boom di pernottamenti di chi arriva dall’estero è dell’11,9% in più rispetto al 2015. Una crescita a due cifre che mostra come Bologna, e il suo centro storico, siano ormai un luogo a “misura di viaggiatore”.

La maggior parte di chi prenota una camera negli hotel bolognesi viene dall’estero. L’anno scorso i pernottamenti degli stranieri sono stati 1,21 milioni, mentre gli italiani, pur in crescita dell’8,6%, si sono fermati a quota 1,18 milioni. Vuol dire che i clienti provenienti dai Paesi esteri sono 27mila in più. Ma è il dato complessivo che dà la misura di quanto il movimento turistico bolognese, nonostante il calo del giro d’affari di saloni fieristici e congressi, sia in rimonta: nel 2016 il capoluogo emiliano ha registrato in tutto 2,4 milioni di pernottamenti nelle sue strutture ricettive, quasi 200mila in più in un solo anno. Se il trend a due cifre fosse confermato anche in futuro, Bologna raggiungerebbe il traguardo, un tempo un miraggio, delle tre milioni di presenze entro il 2019.

Le notti in albergo (+10,2%) crescono a un ritmo più veloce rispetto al numero assoluto dei turisti (+3,4%). Vuol dire che, in media, chi visita Bologna oggi si ferma a dormire più che in passato (la media è poco sopra le due notti a testa). Se Bologna attira più del previsto, il merito va soprattutto a quel “rinascimento gastronomico” che sta permettendo alla città, e al suo centro storico, di trovare spazio tra rotte del turismo mondiale, almeno sul fronte del “Made in Italy” alimentare. Il 2016, in realtà, era partito col freno a mano. Gennaio e giugno sono stati mesi in calo per alberghi, ostelli e bed and breakfast. In mezzo la primavera è andata benino. A partire da luglio la svolta: il ritmo di crescita dei pernottamenti stranieri è sempre stato a due cifre, con i picchi di novembre (+45,2%) e dicembre (32,5%), mesi in cui – è bene ricordarlo – il quartiere fieristico ha ospitato i saloni Eima (che si tiene ogni due anni) e il Motor Show (che nel 2015 non c’era stato).

Quasi un terzo dei turisti arriva dall’Unione Europea. A dormire di più in assoluto sotto le Torri sono gli inglesi (118mila presenze), seguiti da spagnoli (107mila), tedeschi (96mila) e francesi (77mila). In crescita anche quelli che arrivano da Grecia, Danimarca e Bulgaria. Fuori dall’Ue, tra gli amanti di Bologna ci sono i turisti russi (39mila) e soprattutto quelli che si imbarcano dagli Usa: l’anno scorso le presenze degli statunitensi negli hotel sono arrivate a 94mila e ormai tallonano da vicino gli inglesi, mentre continua il calo dai turisti cinesi (meno 27%), che si fermano a 47mila pernottamenti.

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