Pisa – La collaborazione tra pubblico e privato, grazie alla cosiddetta “finanza di progetto”, può aiutare gli enti locali a definire le nuove politiche energetiche, garantendo l’erogazione di servizi ai cittadini (come la pubblica illuminazione e il riscaldamento degli edifici pubblici) a livelli sempre più efficienti, rispettando gli obblighi della “spending review”, gli aspetti contabili legati al patto di stabilità interno, il contenimento dei consumi energetici e la riduzione delle emissioni inquinanti. Verso questi esempi di collaborazione fra pubblico e privato si stanno già indirizzando Comuni toscani, soprattutto della provincia di Pisa, come Castelfranco di Sotto, Calci, Pietrasanta, San Giuliano Terme, Cascina, Calcinaia. A Vecchiano, invece, si è già conclusa la gara di aggiudicazione dei nuovi servizi energetici in questa nuova ottica di collaborazione fra pubblico e privato.
Degli argomenti connessi allo scenario che obbliga gli enti locali a misurarsi con la definizione delle nuove politiche energetiche si è discusso nel convegno promosso dall’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con Toscana Energia Green. Il tema è di grande attualità anche per gli impegni assunti dall’Italia verso l’Unione Europea per far fronte al contenimento e alla maggiore efficienza dei consumi energetici, contesto nel quale gli enti locali devono fare la propria parte.
“Alcuni giuristi della Scuola Superiore Sant’Anna, in partnership con Toscana Energia Green, a seguito di una ricerca – spiega Paolo Carrozza, ordinario di diritto costituzionale al Sant’Anna e avvocato – hanno prima studiato e poi sperimentato soluzioni tecniche e contrattuali per le pubbliche amministrazioni per contenere i consumi di energia per migliorarne degli usi finali, come suggerito dal legislatore in un decreto legge del 2012, ricorrendo alla ‘finanza di progetto’ “. La Scuola Superiore Sant’Anna ha contribuito allo studio e all’approfondimento della ruolo della “finanza di progetto” nei servizi.
“Questo strumento di finanza di progetto, grazie alla sperimentazione avviata in alcuni comuni toscani – aggiunge Paolo Carrozza – si è rivelato utile per far fronte alle esigenze degli enti locali con riferimento alla progettazione ed erogazione di servizi energetici integrati, riferiti all’illuminazione pubblica, agli impianti elettrici e termici degli edifici. Il rispetto dei principi di trasparenza e di concorrenza in materia di contratti pubblici, garantito dall’espletamento di procedure di gara per individuare il concessionario del servizio, offre alle amministrazioni le ulteriori opportunità per aumentare il risparmio di carattere economico e l’efficienza tecnica”.
“La proposta presentata oggi nel convegno della Scuola Superiore Sant’Anna e di Toscana Energia Green – sottolinea Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana – sul ricorso al project financing per l’efficientamento energetico degli enti locali, definendo capitolato e schema di gara per i project financing dei comuni, capaci di attivare investimenti da privati e risparmi per la pubblica amministrazione duraturi, va nella giusta direzione, quella di superare le criticità legate alla spesa energetica a cui gli enti sono vincolati da Patto di Stabilità e Consip”. Si tratta di uno schema a “prova” di patto di Stabilità e di Consip, perché fare controllo della spesa in campo energetico non è facile: “La spesa è spesso frazionata in diverse strutture, gli interventi non sempre facili – prosegue De Girolamo – ma soprattutto per ridurre la spesa in conto esercizio in modo stabile nel tempo occorrono iniziali spese in conto capitale, e questa cosa, paradossalmente, è impedita dal Patto di Stabilità interno, senza contare che le procedure Consip non sempre hanno aiutato i comuni a scegliere strade di efficientamento delle proprie strutture. Le amministrazioni comunali consumano molta energia elettrica e gas, spesso in modo irrazionale ed inefficiente, senza controlli, quando invece ci sono molti motivi convergenti perchè un’amministrazione pubblica definisca una forte e concreta azione di efficienza energetica delle proprie utenze e la metta in pratica rapidamente”. “Come associazione – conclude – intendiamo contribuire con gli enti locali al risparmio della spesa energetica. Abbiamo pensato che questa tematica sia comune a tutte le aziende dei nostri settori, non solo energia ma anche acqua, rifiuti e trasporti, che stanno dentro alla nuova concezione di queste città che devono mirare all’efficienza. Questo studio può aiutare i nostri settori a gestire bene le risorse private e pubbliche per migliorare l’efficientamento energetico nel nostro sistema e dunque nelle nostre città, inseguendo quella logica di ‘Smart Cities’ verso la quale sono proiettate”.
“La nostra proposta di gestione di servizi energetici integrati – dichiara Ivano Bianchi, amministratore delegato di Toscana Energia Green – dà risposte a molte aspettative degli enti pubblici ed è una soluzione che né Consip né altri competitor sono ancora in grado di presentare”.