L’industria reggiana si avvicina alla propria Assemblea, in programma giovedì 23 giugno, in una fase cruciale del calendario economico e politico internazionale. L’Assemblea degli imprenditori reggiani (guarda) coincide infatti casualmente con una serie di eventi che influenzeranno i mercati e gli scenari geo-politici globali.
In Gran Bretagna, proprio il 23, infatti sarà il Brexit day, ovvero la giornata in cui gli inglesi decideranno, tramite il referendum, se rimanere o uscire dall’Unione Europea. Un voto decisivo anche sulle imprese di casa nostra.
Nella stessa data, in mattinata, inoltre il Consiglio Generale di Confindustria si riunirà e renderà noto, al suo termine, l’indicazione di voto sul referendum Costituzionale per cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi ad ottobre. Al pomeriggio sarà poi proprio il neo Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a trarre le conclusioni dell’Assemblea Generale di Unindustria Reggio Emilia, che si terrà alle ore 17,30 al Teatro Valli e quindi a commentare in diretta l’orientamento che la maggiore organizzazione di rappresentanza imprenditoriale italiana avrà assunto il giorno stesso.
Questa serie di argomenti, oltre ad una riflessione sulle priorità locali, saranno oggetto del tradizionale momento di riflessione degli imprenditori reggiani in programma al Valli che quest’anno sarà dedicato al tema “Costruire una nuova realtà. Imprese e territorio nella quarta rivoluzione industriale”.
Industriali reggiani in assise nel giorno della Brexit
Buono l’export e riprendono consumi e investimenti in terra locale
Dai risultati dell’ultima rilevazione del nostro Ufficio Studi, emerge che la lenta espansione segnalata dall’Istat trova conferma nei dati reggiani. Il recupero ha beneficiato della dinamica positiva delle esportazioni cui si è affiancata quella dei consumi e il riavvio degli investimenti.
Nell’industria manifatturiera sono aumentate le vendite; la crescita è stata più accentuata per le imprese esportatrici, ma si è estesa anche a quelle più orientate al mercato interno. La dinamica degli ordini è stata più favorevole per le grandi imprese e ha riguardato tutti i principali comparti.
Le vendite all’estero hanno continuato a crescere, facendo registrare nel 1° trimestre del 2016 un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Reggio Emilia sale così dal dodicesimo all’undicesimo posto nella classifica nazionale relativa al valore delle esportazioni.
I dati della rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat indicano un miglioramento dell’occupazione nel 2015, pur in presenza di una parziale correzione nei primi mesi di quest’anno in occasione della riduzione degli sgravi contributivi.
A fine anno il numero di occupati in provincia di Reggio Emilia ha raggiunto le 232.781 unità, lo 0,9% in più rispetto all’anno precedente, ma resta tuttavia inferiore al livello del 2008 di oltre 8.000 unità.
Il miglioramento si è riflesso sul tasso di occupazione che è salito al 66,3%, dal 65,8 di un anno prima, a fronte di un 56,3% dell’Italia.
L’espansione dell’occupazione ha riguardato sia la componente maschile (+0,9%) sia quella femminile (+1,0%). L’andamento è risultato eterogeneo anche tra i settori: gli occupati sono aumentati nell’industria in senso stretto (+4,9%) e nei servizi (+3,1%), mentre non ulteriormente diminuiti nelle costruzioni (-24,4%) e nel commercio (-2,4%).
L’andamento dell’occupazione ha riflesso sia la ripresa dell’attività economica sia i provvedimenti adottati dal Governo. Vi è evidenza che la nuova disciplina dei rapporti di lavoro e, in misura più ampia, gli sgravi contributivi abbiano stimolato una ricomposizione delle assunzioni a favore di contratti a tempo indeterminato e un’espansione dei livelli occupazionali complessivi. Resta tuttavia ancora elevata la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.