Parigi – Parigi, almeno nella sua storia più recente , non aveva mai conosciuto una giornata così : ancora sotto choc per la strage della redazione di Charlie Hebdo oggi ha seguito con angoscia la caccia ai due fratelli Kouachi, ritenuti i responsabili del massacro, e a quella del loro sodale che ieri aveva ucciso una vigilessa per poi asserragliarsi oggi in un supermarket tenendo sotto mira numerosi ostaggi. In serata un doppio assalto ha messo fine alla fuga , e anche alla vita, dei Kouachi, che si erano rifugiati in una stamperia di Dammartin (regione parigina) al termine di due giorni di fuga, tenendo in ostaggio, e di Amedy Coulibaly che con la sua azione mirava a proteggere gli autori del massacro di due giorni fa. Il bilancio della giornata è purtroppo molto pesante, con quattro degli ostaggi presi da Coulibaly , un trentatreenne noto ai servizi antiterroristi, che hanno trovato la morte. Gli ostaggi erano una decina. Per fortuna l’ostaggio preso dai Kouachi , rimasto per ore in loro balia nella stamperia si è salvato. Sulla dinamica degli attacchi sferrati dai reparti speciali della polizia francese non sono ancora emersi dettagli sulla morte dei tre terroristi. Nel corso di questa frenetica giornata e intanto emerso il legame tra Cherif Kouachi e Amedy Coulibaly , entrambi discepoli dell’islamista radicale Djamel Beghal .
La giornata è stata anche funestata da numerosi attentati contro moschee e obiettivi islamici accrescendo cosi il timore della numerosa comunità islamica francese che venga fatta l’equazione musulmani = terroristi. La strage del 7 gennaio è stata unanimemente condannata dalle associazioni musulmane anche se sui social network non sono mancati isolati “rallegramenti” ai fratelli Kouachi per la loro azione. Sulle reti sociali è intanto apparso un movimento “Non sono Charlie Hebdo”, in cui pur condannando il massacro in centinaia si “desolidarizzano” dal giornale satirico, che ritengono avesse superato ogni limite. Il giornale, che uscirà mercoledì con un milione di copie, continua però a ricevere messaggi di solidarietà da tutto il mondo e anche doni in danaro per consentirgli di non interrompere la pubblicazione.
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