Blitz anarchici, Spc: “Ritiro del 41 bis”, FdI: “Ripensare la sicurezza”

Firenze – La vicenda delle due persone dell’area della gauche, che, in solidarietà con la battaglia degli anarchici contro il regime duro 41 bis ammanito ad Alfredo Cospito, anarchico, detenuto in una cella sotterranea nella prigione di Sassari e in sciopero della fame da 89 giorni (vedi https://www.stamptoscana.it/41-bis-cospito-a-quasi-70-giorni-di-sciopero-della-fame-presidio-e-corteo-a-firenze/), hanno beffato ieri il sistema di sicurezza di Palazzo Vecchio (https://www.stamptoscana.it/sul-tetto-di-palazzo-vecchio-per-cospito-contro-il-41-bis/)salendo sul tetto e srotolando uno striscione, ha provocato immediatamente le reazioni dei gruppi politici del Palazzo.

Nel corso della vicenda avvenuta ieri, 11 gennaio, i consiglieri comunali di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu sono intervenuti con una nota: “La Regione Toscana celebra, così come il Comune di Firenze, l’abolizione della pena di morte nel Granducato. Alfredo Cospito porta avanti uno sciopero della fame a oltranza che mette a rischio la sua sopravvivenza. Chiede il ritiro del regime del 41 bis. Condividiamo il senso di un appello uscito pochi giorni fa: “Cospito rischia seriamente di morire: può essere questione di settimane o, addirittura, di giorni. E l’urgenza è quella di salvare una vita e di non rendersi corresponsabili, anche con il silenzio, di una morte evitabile. Il tempo sta per scadere”. Quando una persona viene privata della sua libertà, da parte dello Stato, non può essere lasciata morire per indifferenza. Facciamo parte del sistema istituzionale e quindi partiamo da noi, dal fatto che il gesto di protesta in corso in Palazzo Vecchio evidenzia quanto sia stato insufficiente e inadeguato il modo in cui la politica si sta approcciando a questa vicenda”.

Preoccupati invece per  le falle della sicurezza in Palazzo Vecchio, si dimostrano i consiglieri di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, che affidano a una nota le loro perplessità:  Il fatto accaduto ieri pomeriggio, con due antagonisti che hanno raggiunto il tetto di Palazzo Vecchio per srotolare uno striscione, è grave e inquietante. Cosa sarebbe successo se al posto dello striscione avessero avuto armi o esplosivi? Pur condividendo la scelta di lasciar fruire liberamente a cittadini e turisti il Palazzo, crediamo sia giunto il momento di ripensare la sicurezza in determinate aree, alle quali si possa accedere solo lasciando un documento ed esibendo un pass, come avviene in Regione”.

“Porremo la questione anche alla prossima riunione dei capigruppo, perché dopo l’occupazione del Salone dei Duecento lo scorso novembre, questo nuovo ‘blitz’ che ha violato gli spazi e messo a rischio la sicurezza del palazzo della politica cittadina deve ricevere risposte” concludono Cellai e Draghi.

Nel merito della questione, il capogruppo di FdI Alessandro Draghi commenta: “Il ministro Nordio, noto per le sue posizioni garantiste, sta seguendo la vicenda. Per quanto mi riguarda, Cospito non è certo un santarellino, si è reso autore di reati, ma non è un mafioso. Secondo me il 41 bis è nato per e si applica ai mafiosi, non è adatto a lui”.

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