Black-out Enel, chiusa l’indagine ma la strada dei rimborsi è ancora lunga

cuore di neveEra il 6 febbraio 2015 quando una forte nevicata ampiamente prevista colpì il territorio reggiano creando fortissimi disagi e un totale black-out dell’Enel per alcuni giorni, col 25% circa degli utenti della nostra provincia non alimentati per molte ore. Con scene apocalittiche e un numero non quantificato di famiglie che trascorsero notti altrove, lontana dalle mura di casa, cercando riparo da parenti e amici.

A meno di un anno di distanza, dopo l’attivazione degli enti locali e dell’onorevole Paolo Gandolfi e la firma di un esposto da parte dei sindaci reggiani i cui comuni sono stati più colpiti dal grande freddo, si è conclusa l’indagine dell’Authority. Che ha verificato la non corretta gestione del piano emergenze da parte del gestore. Ci fosse bisogno di un’istruttoria per arrivare a certificare l’evidente rientra nei meccanismi inevitabili della burocrazia italiana.

Così come la possibilità di ottenere magari gli sperati rimborsi per il clamoroso disservizio e le sue conseguenze drammatiche; il verbale dell’indagine però conferisce mandato alla direzione sanzioni per “valutare eventuali seguiti di competenza” e prescrive all’Enel di completare il piano di gestione delle emergenze in regione entro il 31 gennaio di quest’anno.

Come a dire che la strada dei rimborsi resta in salita e per ora ci si deve accontentare di una scontata vittoria morale.

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