Bipolarismo? A me ricorda una malattia della personalità

Ventisette liste? Centro Destra, Centro Sinistra, Centro Centro ed ognuno con frange, nappe, borchie ed ornamenti svariati. C’è chi vuole restituire l’IMU e l’idea viene attaccata come irreale anche se potrebbe essere fattibile attraverso crediti d’imposta o altri mezzi senza tirare fuori banconote, mentre a chi offre 600 euro al mese per chi non lavora non viene chiesto “come?” Per non pensare ai tanti giovani che oggi lavorano in condizioni avvilenti, per 300-400 al mese, tempestandoci con offerte per telefono …Perché continuare se possono prendere 600 e poi aiutare lo zio imbianchino ed “arrotondare” al nero? Gli stessi dicono di costruire 10,000 mila asili nido. Una proposta molto attraente, ma le famiglie che ne hanno bisogno oggi devono rendersi conto che prima di metterli in funzione i bambini saranno al liceo (per non parlare del calo delle nascite).

Poi abbiamo altri che incitano alla rivoluzione:  proposta alquanto idiòta. Storicamente, le rivoluzioni portano a bagni di sangue e la distruzione del ceto che manda avanti la vita quotidiana di una nazione dai medici, agli ingegneri, ai “burocrati” – tanto antipatici ma altrettanto utili perché sanno “dove sono le chiavi” per fare funzionare le cose dall’illuminazione stradale, alla raccolta della spazzatura, agli impianti essenziali, ecc.. C’è chi vuole “rifondare” un partito che neanche il suo fondatore accetterebbe oggi. E poi, la ciliegina sulla torta, quelli che vogliono distruggere il capitalismo, invitando all’astensione con il ritratto di Mao sui manifesti. Forse non si sono ancora accorti che il sistema economico costruito dal grande capo (colpevole tra l’altro di avere ucciso milioni dei suoi connazionali) è oramai una fantasma e che i cinese sono i più grandi capitalisti del mondo. Rimane soltanto la repressione politica, e questo che vogliono?

Altri ancora vogliono trattenere i soldi delle imposte nelle regioni sotto la bandiera del “federalismo”. Il federalismo non è un concetto sbagliato, ma non si tira fuori dal cilindro come fa il prestigiatore con  il coniglio. Per cominciare, i legislatori miopi – e il pericolo è che tutti, o quasi, rimarranno sulle poltrone – dovrebbero munirsi di occhiali, e neanche tanto forti, e guardare un po’ più in là, diciamo verso la Svizzera. Non dico di copiare, ma assolutamente devono espiare il loro più grande peccato: la superbia. Gli svizzeri – francesi, tedeschi e italiani, protestanti,  cattolici ed altri – convivono nella federazione da oltre 700 anni nutrendo un cordiali odio, e anche disprezzo,  gli uni per gli altri,   e pure funziona. Ottenere la cittadinanza elvetica è tutt’altro che facile, anzi…è un’impresa lunga e difficile, ma lo impariamo dai bambini – quando bisogna “lavorare” per qualcosa, quando bisogna “meritarla” siamo più propensi a trattarla bene, con rispetto e cura.

Forse, sta giungendo l’ora che il ceto politico italiano, (per non parlare degli elettori),  cominci a rispettare e curare ciò che abbiamo. E, dando il buon esempio potrà non soltanto portare fuori   il paese dalla crisi economica, ma potrà evitare che questo disturbo di personalità multipla non degeneri in uno stato catatonico permanente. 

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