Bilancio 2017: tasse invariate, spesa e debito pro-capite in calo

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Marchi e Vecchi

La giunta comunale ha licenziato lo schema di Bilancio previsionale 2017, con il programma triennale dei Lavori pubblici e il Documento unico di programmazione (Dup): atti depositati e proposti oggi pomeriggio, che li discuterà e voterà entro il prossimo aprile, dopo il confronto in Commissione consiliare. Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessore a Bilancio, Società partecipate e Sviluppo economico Daniele Marchi hanno illustrato alla stampa i contenuti principali del documento di previsione.

“La città si è rimessa in moto, dopo anni di crisi faticosi e, insieme con l’Amministrazione, con un passo buono, lungo e costante, costruisce una visione attenta al presente e rivolta al futuro – ha detto il sindaco Vecchi – Le risorse in Bilancio, allocate su assi strategici sia per quanto riguarda gli investimenti pubblici di ingente volume a cui si associano gli impegni privati, sia per quanto riguarda la spesa corrente, consentono di ragionare con efficacia in una prospettiva positiva e ampia, che non lascia indietro nessuno: ci siamo occupati di Reggio Emilia a 360°. Il Bilancio 2017 è stato costruito ascoltando la città, in maniera plurale, evitando cioè un decisionismo hard e questa prassi, che ci contraddistingue nelle diverse azioni politiche e amministrative, costituisce un valore aggiunto alle scelte fatte: è un dato autenticamente democratico, in una fase in cui, altrove, derive neo-autoritarie si delineano all’orizzonte della democrazia.

“Sono scelte – ha aggiunto il sindaco – che confermano e sviluppano progetti avviati e introducono nuove azioni strategiche, innestandosi e dando forte impulso a una città che sta facendo registrare un livello di occupazione superiore alla media nazionale e un’occupazione femminile al 62%, una maggiore attrattività, un export record che costituisce i due terzi del nostro Pil, l’ottavo posto nella classifica delle città smart italiane”. Che Reggio Emilia vada avanti di buon passo, ha sottolineato il sindaco, lo testimoniano inoltre diversi risultati dell’Amministrazione sulla città pubblica, fra i quali “il Patto per l’Educazione e la Conoscenza con la scuola, le iscrizioni alle Scuole d’infanzia riattestate al 92% e ai Nidi oltre il 41% (l’obiettivo dell’Unione europea è il 32%), l’innovazione sociale a cominciare dalla partecipazione nei quartieri, dal Collaboratorio Reggio e dall’attuazione del progetto di mandato Reggio Emilia città senza barriere, gli 850.000 prestiti nelle biblioteche, la diffusione della raccolta domiciliare dei rifiuti che nel 2017 avrà un rilevante incremento verso l’obiettivo del 70%, i 1.700 abbonamenti in più al trasporto pubblico locale”.

17264801_657125884477361_7414536448026505449_nIn tema di riqualificazioni e lavori pubblici, altro tema qualificante della ripresa, il sindaco ha ricordato lo sblocco degli investimenti comunali per la nuova tangenziale di Rivalta, a cui si aggiungono la bretella di parco Ottavi e la tangenziale di Fogliano nel 2018, il completamento della tangenziale Nord con risorse Anas in progettazione esecutiva, il proseguimento degli interventi nell’area Reggiane-Santa Croce e, in centro storico, gli interventi nelle piazze Gioberti, Roversi e San Prospero, le azioni per la cultura: dopo il nuovo Museo del Tricolore, il Palazzo dei Musei e i Chiostri di San Pietro. “Se includiamo i grandi investimenti nella Sanità – ha concluso il sindaco – nell’arco di 4-5 anni a Reggio Emilia abbiamo lo sblocco di circa 400 milioni di investimenti pubblici”.

L’assessore Marchi ha spiegato in dettaglio la manovra 2017, sottolineando i tra capisaldi sulla base dei quali è orientata: “Educazione, Welfare e Lavoro attraverso gli investimenti pubblici e pubblico-privati sono stati punti di riferimento determinanti nella costruzione del Bilancio, sia per quanto riguarda la spesa corrente, sia per gli stessi investimenti – ha detto l’assessore – La presentazione della spesa consolidata, cioè comprensiva degli impegni comunali e degli organismi partecipati, rende l’idea della mobilitazione di risorse e dei progetti rivolti alle fasce più fragili e alle generazioni più giovani.

“Le agevolazioni Imu in favore delle persone disabili e Tari per gli esercenti che sono attenti a evitare lo spreco alimentare, che non incidono in maniera pesante sul Bilancio ma sono significative per le famiglie e le attività economiche coinvolte, oltre a dare un segnale preciso sulla sensibilità politica dell’Amministrazione, sono un esempio di apertura e ascolto. Tali proposte, infatti, sono emerse dall’ascolto ai tavoli di lavoro di Reggio Emilia città senza barriere e dalle proposte di associazioni di categoria, quale Confesercenti, e sono pienamente condivise nelle linee di mandato amministrativo”. Un dialogo con la città, ha aggiunto Marchi, già avviato in tema di Bilancio “in termini positivi, anche con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria”.

Le scelte dell’Amministrazione comunale in tema di Bilancio 2017 sono orientate al rafforzamento di Educazione (36,8 milioni di euro di spesa consolidata) e Welfare (54 milioni di euro di spesa consolidata) ed alla crescita del Lavoro attraverso rilevanti Investimenti Azioni strategiche di sviluppo economico (54,9 milioni di euro solo di nuovi investimenti), che si associano alle scelte di politica economica del governo per il consolidamento e lo sviluppo del ciclo virtuoso fatto di crescita dei consumi e di conseguenza del sistema produttivo e dell’occupazione, con benefici diffusi. Tali azioni si innestano e trainano un quadro dell’economia reggiana che presenta un Pil in crescita, intorno all’1,6%, cioè sensibilmente sopra la media nazionale.

Lo schema di Bilancio 2017 inoltre:

– non prevede nuovi tagli, con un’attenzione costante alla qualità e all’ottimizzazione della spesa;

– ha adottato una politica fiscale impostata come strumento per la crescita e che non prevede variazioni di tassazioni e tariffe;

– propone infatti una tassazione invariata rispetto al 2016, leggendo la leva fiscale quale strumento di crescita, a beneficio diffuso di famiglie e imprese;

– conferma il contrasto all’evasione fiscale;

– introduce una significativa novità in tema di agevolazioni Imu per persone disabili;

– introduce una nuova agevolazione Tari per esercenti virtuosi rispetto allo spreco alimentare;

– conferma una costante diminuzione del debito pro capite (-62,1% rispetto al 2005);

– conferma il trend in diminuzione della spesa corrente, che è stato del 13% dal 2008 al 2016;

– presenta una diminuzione delle entrate da oneri di urbanizzazione (2,7 milioni annui rispetto agli oltre 20 di 10 anni fa), che non ostacola però il rilancio degli investimenti, grazie al reperimento di risorse da altre fonti;

– presenta un eccezionale aumento degli investimenti, quale determinante impulso alla crescita, grazie anche alla capacità di attrarre ingenti risorse da fondi regionali ed europei (Resolve, Schol chance, Compete-In, Por-Fesr) e attraverso bandi statali (Progetto Ducato Estense e Piano governativo aree urbane e periferie) per un valore complessivo nel solo 2017 di oltre 29 milioni di euro, alla alienazione di azioni Iren per un controvalore di 10,5 milioni ,al ricorso a indebitamento per 8,6 milioni di euro e alle buone performance di partnership pubblico-private come nel caso del quartiere storico Santa Croce e dell’area Reggiane-Parco Innovazione con circa 50 milioni di investimenti pubblico-privati in campo; e dell’Arena grandi eventi Campovolo, un project financing del valore di circa 6 milioni di euro;

– conferma il forte impegno dell’Amministrazione e delle sue partecipate su Servizi sociali (54 milioni di euro) ed educativi (36,8 milioni di euro) per un totale di 90,8 milioni di euro.

Se il Bilancio 2016 si era caratterizzato per la stabilizzazione strutturale degli investimenti, quale primo segnale netto di effettiva uscita dal ciclo di crisi innescatosi nel 2008, il Bilancio di previsione 2017 del Comune di Reggio Emilia non solo conferma l’inversione di tendenza ma presenta – prima novità positiva – un piano straordinario di investimenti per Lavori pubblici a livelli pre-crisi: 54,9 milioni di euro di nuovi investimenti da attivare previsti nel solo 2017 e 97,2 milioni sul triennio 2017-2019.

A queste misure si aggiungono 43 milioni di euro di opere in corso attivate in anni precedenti e poste figurative nel 2017 e 87,2 milioni nel 2017-2019 che portano il totale degli Investimenti previsti a Bilancio (nel Titolo 2 e 3 della spesa) a 97,9 milioni di euro nel solo 2017 e a 184,5 milioni nel triennio 2017-2019.

La spesa corrente per il Welfare e l’Educazione – altra novità significativa – viene calcolata e presentata quest’anno in forma ‘consolidata’, tenendo in conto sia la spesa e le azioni conseguenti effettuate direttamente del Comune sia quelle compite dagli organismi partecipati Farmacie comunali riunite (Fcr), Asp Reggio Emilia Città delle Persone per il sociale e Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia e Istituto musicale Peri per la parte educativa. Il calcolo e la previsione consolidati, in cui il Comune è letto come ‘holding’, consente un riscontro reale delle politiche pubbliche nei due ambiti strategici. Le risorse consolidate per Welfare ed Educazione ammontano in totale a 90.882.700 euro, di cui più di 54 milioni per il Welfare e 36,8 milioni per l’Educazione.

La terza novità riguarda una nuova agevolazione sull’Imu, introdotta e messa a punto attraverso il progetto di mandato Reggio Emilia città senza barriere: oltre alla conferma delle aliquote e delle agevolazioni applicate nel 2016, si propone una aliquota agevolata dello 0,86 per entro per le unità immobiliari concesse in comodato gratuito a parenti maggiorenni entro il secondo grado di parentela, che siano disabili gravi e/o non autosufficienti. Si tratta di un’operazione stimata non particolarmente significativa sul lato del gettito, ma di straordinaria importanza per il suo significato di coesione, civiltà e prossimità alle persone con disabilità e ai loro familiari.

La quarta novità, ancora in ambito tributario, è una agevolazione in tema di Tari, collegata alla riduzione dello spreco alimentare. Proposta da Confesercenti, facoltativa per il Comune in base alla legge Antispreco del 2016 e risultata attuabile dallo studio di fattibilità del Servizio comunale, la nuova misura prevede che: gli esercenti virtuosi che, a fronte di specifiche modalità di conferimento e controllo, destinano le eccedenze alimentari a realtà assistenziali, caritative o onlus del territorio comunale, potranno accedere ad agevolazioni sul tributo per i rifiuti. E’ una logica incentivante per un comportamento virtuoso e direttamente correlato, così come prevede la normativa, ad una reale minor produzione/conferimento di rifiuti. Ma è anche l’affermazione culturale forte che il cibo non è un rifiuto e che nella predominante cultura dello scarto è necessario porre azioni, ancorché simboliche, di maggior responsabilità sociale.

Su questo tema l’Amministrazione comunale è da anni impegnata prima con il progetto Remida Food, poi con il recente Protocollo che vede alcune mense ed enti no profit collaborare sul tema della riduzione delle spreco alimentare.

Il contesto in cui si articola la pressione fiscale a Reggio Emilia può considerarsi virtuoso, grazie ad un’azione amministrativa che si sta consolidando, con un equilibrio tra entrate (tributi, in questo caso) e spesa per sostenere una sempre più articolata e crescente spesa per i servizi alla collettività; un’azione locale che si associa a quella positiva del governo centrale in materia fiscale, attraverso la Legge di stabilità 2017.

A beneficio principalmente delle famiglie e delle imprese, per il quarto anno consecutivo il Comune di Reggio Emilia non aumenta le tasse, confermandosi al primo posto in Emilia-Romagna per la minore quota pro capite di tassazione (339,5 euro) e con le più favorevoli condizioni in tema di aliquote ed agevolazioni, oltre che di soglia di esenzione per l’addizionale comunale Irpef per le fasce più deboli della popolazione: 15.000 euro.

Per quanto riguarda la Tasi, anche nel 2017 si applicherà il tributo solamente alle fattispecie non interessate dall’Imu, evitando così un carico eccessivo su ciascun cespite.

Per gli stessi motivi di equità che sono alla base della politica fiscale dell’Amministrazione comunale, la lotta all’evasione e il recupero di entrate non versate dai contribuenti rimane un’azione strategica determinante. Nel corso dei prossimi mesi è intenzione dell’Amministrazione, con sia con l’adozione di un apposito Regolamento e di Linee guida sulla riscossione coattiva, sia con una riorganizzazione del Servizio Entrate, da un lato armonizzare e rafforzare le procedure e l’attività di riscossione coattiva e dall’altro definire misure di rateizzazione efficaci per chi è in difficoltà obiettiva a onorare in un unica soluzione i propri debiti.

Con una delibera di fine gennaio, la giunta comunale ha deciso di non aderire alla cosiddetta ‘rottamazione delle cartelle esattoriali’, non solo perché le valutazioni tecniche ne davano un impatto non particolarmente significativo né in termini di maggior gettito né in termini di efficacia delle misure di rateizzazione, ma anche e soprattutto perché di fatto incoerenti rispetto alle politiche di lotta all’evasione messe in atto negli scorsi anni. L’introduzione di questa misura rischiava infatti di produrre disparità di trattamento in danno di chi ha sempre adempiuto ai propri obblighi di pagamento incrinando altresì le politiche tese alla promozione della legalità e dell’equità fiscale, cui il Comune di Reggio ha sempre orientato il proprio operare.

Si continuerà nella politica di riduzione dell’indebitamento destinando 4 milioni di proventi da alienazioni di azioni Iren all’estinzione anticipata di mutui contratti in anni, in cui i tassi erano maggiori di quelli attuali determinando così effetti strutturali e virtuosi di riduzione degli oneri finanziari per le generazioni future.

Il debito residuo complessivo e quello pro capite, in costante diminuzione dal 2005, continuano a scendere, evidenziando l’efficacia di una pianificazione e di una politica pluriennali dell’Amministrazione comunale su questo tema. Nel 2005 il debito pro capite era di 1.150 euro, nel 2016 si è attestato a 480 euro (-54,4%), mentre è atteso a 434 euro (-62,5%) nel 2017 e ancora previsto in diminuzione secondo le stime per il 2018 e 2019.

Le entrate da oneri di urbanizzazione, nel 2017, sono previste attestate 2,7 milioni di euro (erano 20 milioni una decina d’anni fa).

TRASFERIMENTI DALLO STATO: 700.000 EURO IN MENO – Dal 2011 al 2015 abbiamo assistito a una forte riduzione del trasferimento delle risorse al Comune da parte dallo Stato, pari a circa 20 milioni.

Dal 2015 ad oggi, la legge di Stabilità ha garantito un costante trasferimento del Fondo di solidarietà Comunale. Dal 2016 al 2017 si ha invece una riduzione di circa 700.000 euro relativa all’ex Fondo Tasi.

INVESTIMENTI – Il Bilancio di previsione 2017 del Comune di Reggio Emilia presenta appunto un piano straordinario di investimenti per Lavori pubblici a livelli pre-crisi: 54,9 milioni di euro di nuovi investimenti.

Il programma triennale di opere pubbliche e investimenti, parte integrante del Bilancio di previsione, prevede per il 2017 oltre 32,8 milioni di euro di nuovi lavori (in netto aumento rispetto ai 13 milioni di nuove opere pubbliche del piano adottato nel 2016). A questi si aggiungono 9,8 milioni di euro di altri nuovi investimenti relativi a lavori per manutenzioni straordinarie o lavori realizzati per conto del Comune da altri soggetti (ad esempio Acer, Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia) per un totale di lavori pubblici di 42,2 milioni di euro. A questi si aggiungono 9,4 milioni di conferimenti di capitale a società partecipate e altri investimenti di vario genere per 2,9 milioni, per un totale di nuovi investimenti nel 2017 di 54,9 milioni.

Se poi si considerano gli investimenti attuati in collaborazione con altri soggetti grazie a risorse pubblico-private quali ad esempio i 32 milioni di risorse pubblico-private in Stu Reggiane per il Parco Innovazione e le azioni di Riuso e rigenerazione del quartiere Santa Croce e 18 milioni previsti attraverso il Piano nazionale aree urbane e periferie destinate all’Area nord, si superano i 100 milioni di nuovi investimenti.

Il Piano triennale investimenti è finanziato per oltre 29 milioni di euro da contributi esterni: emergono perciò da una parte la capacità dell’Amministrazione di reperire finanziamenti al di fuori dei tradizionali ambiti di bilancio, dall’altra l’attenzione dello Stato, attraverso il governo (14,5 milioni di euro per il Progetto nazionale Ducato Estense), alle capacità progettuali di Reggio Emilia. Discorso che vale per altro anche per progetti specifici realizzati da altri soggetti, in cui il Comune ha offerto un contributo strategico e progettuale, fra i quali il completamento della Tangenziale Nord per un importo lavori pari a circa 90 milioni di euro.

Al Piano investimenti 2017 e al Piano triennale dei Lavori pubblici 2017-2019, già presentati in febbraio, si aggiungono a Bilancio 2017 altri 9,8 milioni per manutenzioni straordinarie altri lavori , tra cui:

– 3,4 milioni per opere di riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico (alloggi Erp con Acer);

– 790 mila euro per interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole dell’infanzia e primarie;

– 367 mila euro per la sicurezza stradale (segnaletica, moderazione del traffico, porta biciclette antifurto);

– 493 mila euro per la manutenzione nei quartieri;

– 2,7 milioni per la Cura della città pubblica (manutenzioni straordinarie di illuminazione pubblica, cimiteri, verde e arredo urbano, strutture socio-assistenziali e edifici pubblici vari);

– milione per l’installazione della Banda ultralarga.

SPESA CORRENTE – La spesa corrente del Comune di Reggio Emilia, diminuita del 13% dal 2008 al 2016, è prevista nel 2017 a 165,5 milioni di euro.

Le risorse comunali principali di spesa corrente sono destinate a:

– educazione: 27,1 milioni di euro;

– cultura: 5,3 milioni di euro;

– ambiente: 37,3 milioni di euro;

– cura della città pubblica: 12,8 milioni di euro.

TASI IN DETTAGLIO – Le nuove esenzioni e agevolazioni previste dalla Legge di stabilità 2016 per la Tasi prevedono: Abitazione principale ed equiparate (categoria da A/2 ad A/7): esenzione; Fabbricati rurali ad uso strumentale dell’agricoltura: aliquota allo 0,10%; Alloggi sociali: aliquota allo 0,10%; Fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e che non siano in ogni caso locati: aliquota allo 0,25%.

IMU IN DETTAGLIO – Le aliquote Imu indicate per il 2016 sono le seguenti:

5,00 per mille abitazione principale categorie A1, A8, A9;

7,60 per mille immobili a canone concertato ed immobili concessi in comodato gratuito fra parenti entro il primo grado limitatamente ai caso di scambio reciproco degli stessi e solo se entrambi i soggetti possiedono quest’unica unità immobiliare, nel territorio comunale, eventualmente corredata dalle relative pertinenze, con moltiplicatore ridotto del 25% (come da Legge di stabilità del 2016);

8,60 per mille per immobili concessi in comodato gratuito a parenti entro il primo grado se ivi residenti, a cui si sommano le agevolazioni previste dalla Legge di stabilità 2016;

9,60 per mille aliquota agevolata per immobili di categoria B, C3 (Laboratori), D1 (Opifici), D3 (Teatri e Spettacoli), D4 (Case di cura e Ospedali), D6 (Fabbricati sportivi), D7 (Fabbricati per attività industriali). Unità immobiliari censite nella categoria C1 (Negozi e Botteghe) utilizzate esclusivamente per l’esercizio dell’attività d’impresa direttamente dai proprietari o titolari di altro diritto reale con residenza o sede legale nel comune;

10,10 per mille per terreni agricoli non esentati;

10,60 per mille aliquota ordinaria: si applica a tutte le tipologie abitative non comprese in quelle precedenti ed agli altri immobili/aree non oggetto di agevolazione.

Sono esenti da Imu i fabbricati rurali ad uso strumentale dell’agricoltura e i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (fintanto che permane tale destinazione e purché non siano locati).

DATI COMPLESSIVI DI BILANCIO – Il Bilancio 2017 si concretizza in 165,5 milioni di euro di spese correnti e investimenti per 97,9 milioni. Considerando anche il rimborso della quota capitale dei prestiti e mutui per 16,4 milioni di euro e le spese per conto di terzi per 26,8 milioni di euro, il totale delle previsioni di Bilancio per il 2017 ammonta a 306,6 milioni.

L’equilibrio finanziario è stato ottenuto grazie ad entrate correnti per 173,1 milioni totali, a 76,1 milioni di entrate in conto capitale e per riduzione di attività finanziarie, a 8,6 milioni di nuovo indebitamento, a 26,8 milioni di entrate per conto terzi, al Fondo pluriennale vincolato per 16 milioni (risorse da anni precedenti per spese in corso) e all’applicazione di avanzo di Amministrazione vincolato o per investimenti per complessivi 6 milioni di euro.

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