Prato – E’ di poche ore fa la notizia della richiesta in forma scritta ai parlamentari del territorio da parte del Sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, di chiedere di sostenere la battaglia politica degli amministratori affinché il limite dei due mandati venga rimosso anche nei Comuni sopra i 15mila abitanti. “Finalmente si è fatto un deciso e importante passo per superare il limite di due mandati per i sindaci – ha ricordato Biffoni – Il recente decreto legge estende fino a tre il numero dei mandati nei Comuni fino a 15mila abitanti e toglie ogni limite per quelli sotto i 5mila. È una decisione attesa da tempo, che auspicavamo e che dà una risposta alle nostre richieste. Ma è una risposta parziale. Tutti i sindaci sanno bene che non dobbiamo fermarci qui e che la battaglia deve andare avanti anche per i 730 Comuni italiani sopra i 15mila abitanti”.
Una richiesta quella di Biffoni che andrebbe nella direzione di una sua ricandidatura a sindaco di Prato, qualora il Governo si mostrasse favorevole, perchè egli stesso non ha mai nascosto la volontà di continuare a fare il Sindaco, – Si tratta di cancellare del tutto un vulnus democratico che porta una disparità di trattamento tra diversi livelli di governo di pari dignità costituzionale. L’Italia è l’unico Paese europeo ad avere un limite di due mandati – ha sottolineato ancora Biffoni – Tra l’altro nel nostro sistema elettivo i sindaci passano dal giudizio diretto dei cittadini: o vinci o perdi. Sono i cittadini a dover decidere”.
E ha poi aggiunto: ” È questa una battaglia di democrazia, perché il limite dei due mandati venga cancellato per tutti, e si riconosca ai sindaci il diritto di continuare a fare il loro lavoro e ai cittadini di scegliere autonomamente”. Un messaggio forte e chiaro anche a seguito delle recentissime e non sopite polemiche sul secco No al terzo mandato al Sindaco di Vaiano Primo Bosi, espresse dalla segreteria del partito,nonostante il governo Meloni abbia deciso di concederla ai sindaci dei piccoli comuni.
Un veto che ha stupito non poco, quello espresso dalla segreteria provinciale, nonostante il Sindaco uscente non si fosse tirato indietro e, che chiude, secondo molti osservatori, al tanto auspicato dialogo interno creando una frattura difficilmente sanabile. I segnali però sempre più evidenti di una divisione nel partito democratico si erano già palesati nelle ultime sedute consiliari a Prato, quando, per l’assenza di alcuni esponenti della maggioranza, si era corso il rischio del numero legale per l’approvazione delle variazioni al bilancio. C’è chi solo adesso parla di una lampante difficoltà di comunicazione fra segreteria locale e amministrazione pubblica,oltre che di differenti visioni politiche riguardo la gestione della città ma ora il rischio concreto è,stando a fonti vicine al partito, quello di compromettere una campagna elettorale a pochi mesi dalle elezioni a cominciare dal “troppo e lungo”silenzio sul nome del candidato Dem a Sindaco della città, ancora non pervenuto.
Intanto Biffoni deve fare i conti con la sfiducia di Italia Viva Prato nei confronti del suo assessore Giacomo Sbolgi, che in città ha la delega al centro storico e ai finanziamenti del Pnrr. A seguito di ciò Scopelliti e Landi rispettivamente presidente provinciale e presidente comunale del partito hanno chiesto un incontro al sindaco Biffoni al fine di valutare le possibilità di proseguire il percorso di collaborazione iniziato nel dicembre 2022″.
In foto Matteo Biffoni