Firenze – Biblioteche, il nuovo bilancio prevede maggiori risorse, come hanno chiesto i lavoratori per tutelare lavoro e continuità di servizi, o no? Promesse mantenute, dice l’assessore al bilancio Federico Gianassi. In mattinata, c’è stato l’ennesimo presidio dei lavoratori delle Biblioteche e Archivio, che avevano esternato nuovamente i dubbi e le perplessità che lo stesso bando per il nuovo appalto aveva alimentato.
“Oggi, dopo il preteso giallo – dice l’assessore al bilancio – arriviamo a condividere un fatto: che ci sono le risorse necessarie per garantire la continuità dei servizi, obiettivo che da assessore al bilancio ho sempre rivendicato: si tratta di 3milioni e 200mila euro nel bilancio di risorse superiori rispetto all’anno precedente. Portiamo in aula inoltre un emendamento che aggiunge ulteriori 500mila euro alla cultura, a disposizione della direzione cultura. Ciò non significa che vengono aggiunti alle biblioteche, ma che possono aiutare altri settori come i musei civici e naturalmente, se necessario, i servizi bibliotecari. Con quelle voci, che risultano più identificabili nel bilancio, spero che abbiamo almeno la condivisione sui numeri, che possono far fronte alle esigenze del sevizio. Mi spingo oltre: esiste un altro tema, vale a dire i servizi in appalto in generale; è opportuno riflettere sulle modalità di gestione dei servizi, un tema complessivo che coinvolge l’intero Paese”.
Dunque, a conti fatti, le cifre dovrebbero parlare chiaro. Proviamo a ricostruire la vicenda su queste ultime. A inizio anno erano previsti, per il nuovo bando, 3milioni e mezzo di euro l’anno, questo era quanto riportato nel programma per l’acquisto di beni e servizi contenuto nel DUP allegato al bilancio 2021/2023, per un totale di 14 milioni di euro per le 4 annualità di durata del bando. Il 4 ottobre 2021, con l’approvazione della variazione di bilancio, sempre nello stesso documento, i 14milioni nei 4 anni sono diventati 12 milioni; il che avrebbe consentito un appalto di 3 milioni circa l’anno rispetto ai 3,5 milioni precedentemente previsti. Nel bilancio 2022/2024, nel programma di acquisto di beni e servizi le risorse per il bando sono ulteriormente diminuite per un1importo di 10.448.000 euro per le 44 mensilità di durata dell’appalto, equivalenti a 2 milioni 840mila euro l’anno. Le minori risorse hanno determinato la necessità di suddividere i servizi messi a gara in due tranche, la prima con i servizi che hanno la copertura finanziaria prevista nel bilancio per 2milioni 840 mila euro, e una seconda tranche che comprende tutta una serie di servizi, altrettanto importanti, che per essere attivati necessitano di ulteriori risorse attualmente non previste in bilancio, equivalenti 566.000 euro l’anno per un totale, per le 44 mensilità dell’appalto, di oltre 2 milioni di euro. Per garantire tutti i servizi, anche quelli opzionali, servono dunque 566mila euro l’anno, che, per i 44 mesi della durata totale dell’appalto, equivalgono a 2milioni 077mila 094 euro.
Nelle dichiarazioni dell’assessore odierne e di fronte all’emendamento di giunta di oggi, si desume che: in bilancio ci sono 3milioni e 200mila euro l’anno, e 550mila euro in aggiunta (frutto dell’emendamento); quest’ultimi non solo per le bilbioteche ma per tutto il settore cultura.
Da parte dell’assessore, tutto a posto sulle cifre, in bilancio ci sono i soldi in più promessi per garantire la continuità del servizio e la tutela dei lavoratori, oltre a un “tesoretto” di 500mila euro nell’emendamento. “Per quanto riguarda il bilancio, siamo passati a investire nell’appalto da 2,7milioni, come era l’anno scorso, a 3,2 milioni, che sono 500mila euro in più che l’amministrazione può utilizzare per garantire i servizi bibliotecari e dare continuità. A questi, abbiamo nel bilancio anche un investimento di circa un milione di euro in personale, del piano complessvio, circa 30 persone dovranno essere assunte per le bibloteche. Nellambito del bilanco, abbiamo questo doppio investimento. In più rispetto a ciò che già abbiamo nel bilancio, riusciamo a mettere altre 500mila euro sui servizi culturali in senso lato, che la direzione potrà, in caso di necessità, usare anche su altre voci, i Musei civici di cui vgoliamo potenziare l’azione, le biblioteche, tanti altri sevizi che ci stanno a cuore. Quindi, l’emendamento riguarda un’altra parte in più complessiva da 500mila euro che noi mettiamo nel bilancio che viene approvato oggi. Ma il salto dei 3milioni e 200mila dai 2 milioni e 700mila, non sono l’emendamento, sono già dentro il bilancio”.
“Abbiamo mantenuto le promesse – dice Gianassi – oggi questi numeri sono oggettivi e garantiscono la continuità dei servizi. Ho voluto inoltre, perché ve ne erano le condizioni, allocare attraverso un emendamento ulteriori 550mila euro per il 2022 alla Direzione cultura del comune, che gestisce eventi e servizi culturali come musei e biblioteche”.
Da parte dei lavoratori, soddisfazione ma anche ombre e preoccupazioni non fugate. “Quello che è stato presentato oggi in consiglio è diverso da quanto era sulla carta fino a ieri – spiega Giuseppe Cazzato, Cobas, che ha seguito la vicenda sin dal suo nascere – in particolare quello che noi contestavamo e che aveva destato preoccupazione, era il fatto che nel programma per l’acquisto di beni e servizi, era prevista solo la copertura per quei servizi considerati essenziali, per 10 milioni 449 mila euro. Non erano ricompresi i servizi opzionali, che sommati ai precedenti, danno la cifra di 12 milioni 560 mila euro. Lo stesso documento presentato oggi prevede la copertura di tutti i servizi per la cifra di 12 milioni e 560 mila euro; quindi la copertura dovrebbe essere garantita. Ciò che continua a preoccupare e speriamo solo sia solo un’equivoco, sono le cifre che l’assessore continua a dare in consiglio. Si continua a parlare di un investimento di 3 milioni e 200 mila euro per l’appalto, in realtà per garantire tutti i servizi previsti nel Dup pari a 12 miloni 560mila per 44 mesnilità, occorrono 3 milioni 425mila euro all’anno. Verificheremo in questi giorni se si tratta solo un difetto di comunicazione e se tutti i soldi saranno effettivi. Su questo aspetto, se verificheremo che ci sarà la copertura per l’intero importo dell’appalto, possiamo esprimere soddisfazione e affermare l’utilità della mobilitazione”.
L’altro punto rimasto in ombra, “non siamo per niente soddisfatti circa le dichiarazioni poco chiare rispetto al processo di reinternalizzazione – dice l’esponente dei lavoratori – si continua a parlare di 30 assunzioni, ma non è chiaro se verranno fatte dopo il concorso specifico per bibliotecario o se queste persone verranno assunte dal concorso per istruttore amministrativo. Così come non è chiara la volontà dell’amministrazione di attivare il tavolo con le Rsu per il regolamento per le modalità di assunzione, al fine di definire le modifiche che permetterebbero la valorizzazione nella fase concorsuale delle professionalità e dei titoli di servizio dei lavoratori dell’appalto che da oltre 15 anni garantiscono questi servizi”.
Infine, conclude il sindacalista, “La mobilitazione resta perché a breve ci sarà un altro momento topico, ovvero quello del cambio di appalto, con la necessità di scongiurare ogni possibile peggioramento, che, l’esperienza ci insegna, si cerca di imporre ai lavoratori in ogni cambio di appalto”.