Biblioteche domestiche e i loro affezionati padroni

Un libro fotografico pubblicato a cura della Fondazione Bacon

Nello spazio dedicato agli incontri della Biblioteca delle Oblate, si è svolta la presentazione del libro di Mauro CenciBiblioteche domestiche”, Edizioni Metilene 2022, alla presenza di un numeroso pubblico. Dopo i saluti istituzionali di Alessia Bettini, Assessore alla cultura del Comune di Firenze i relatori, tra i quali Sergio Givone, Sergio Risaliti e la neonata Fondazione Francis Bacon, hanno approfondito il rapporto tra libri, lettura e lettori.

Un evento che ha stimolato la ricerca, non solo dei luoghi destinati alla lettura in contesti privati ma anche il senso e la qualità della conoscenza che deriva dai libri e determina ritratti, con personalità e caratteristiche uniche tra i lettori.

L’intento dell’autore, Mauro Cenci, fotografo conosciuto a livello internazionale per le sue rappresentazioni di interior design, è ben descritto in una sua dichiarazione: “È la prima volta che pubblico un libro importante, a fronte di un’attività che mi ha impegnato da diversi anni. Il covid naturalmente ha allungato i tempi di questo viaggio ed è un lavoro che ha toccato sessanta biblioteche, poi c’è stata una selezione di 35. La cosa fondamentale per me è, non solo evidenziare il rapporto che c’è con i libri e la lettura, che è poi il punto da cui è nato questo progetto, ma anche l’esperienza umana, perché ho conosciuto persone straordinarie”.

La scelta del titolo “Biblioteche domestiche” richiama a un’idea di convivialità, a una cura speciale dello spirito e dei pensieri di chi le possiede. È anche una visione sostanziale che lega la conoscenza, quindi al sapere che si cela nei libri, al benessere psico-fisico delle persone.

La sensazione che emerge dalle immagini di Cenci stimola un senso comune di emozione che proviene sia dai libri nelle biblioteche fotografate come dalle opere d’arte e dalla musica perché tutte fanno parte di esperienze vive, spirituali. Di fronte alla conoscenza tutti gli esseri umani hanno le stesse possibilità con prospettive diverse dipendenti dal loro settore di interesse specifico. Quelle di Cenci sono biblioteche personali, tutte accomunate da un unico gesto del guardare, della curiosità che coglie lo spettatore, che cerca di trovare tra i titoli dei libri dei punti di riferimento con la propria indagine sulla vita.

Si parla di libri come elementi essenziali per la nostra sopravvivenza. Energie vitali depositate in segni e scritture che sappiamo decifrare e tradurre in esperienze da far proprie. Le biblioteche sono viste come un insieme di saperi, diventando ritratti unici di chi le possiede. Dai libri presenti in questi spazi destinati alla lettura privata si possono dedurre le caratteristiche, gli interessi che hanno di chi l’ha creata e hanno permesso di farla crescere. Non solo una biblioteca è spesso depositaria di oggetti originati dagli affetti che collegano la quotidianità alla conoscenza.

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