Biblioprecari a Palazzo Vecchio, 100 persone ancora senza risposte

Firenze – Un gruppo dei Biblioprecari, sigla ormai nota in città che raccoglie i lavoratori delle biblioteche comunali e dell’Archivio Storico, ha consegnato oggi 6 giugno una lettera aperta ai vertici istituzionali e ai gruppi consiliari in cui si chiedono rassicurazioni sulla sorte sia degli operatori delle cooperative, che del bando con cui di fatto si traghetterebbe il sistema dalla esternalizzazione alla reinternalizzazione del servizio.

I punti chiave che i lavoratori mettono in evidenza sono da un lato la loro necessità di vedere “premiata” l’esperienza accumulata in molti anni di attività (ricordiamo che per i più anziani in servizio si arriva anche a 15-20 anni di operatività nei servizi bibliotecari e di archivio), dall’altra la necessità della copertura finanziaria per l’ attivazione di tutti i servizi del nuovo appalto, scongiurando il rischio che molti di questi vengano tagliati, attualmente mancano 120000 euro per la copertura di tutti i servizi, che si tradurranno anche in perdita di posti di lavoro. l’importo del nuovo bando corrisponda ad una reale sostenibilità economica dei servizi, scongiurando così il rischio che molti di questi vengano tagliati.

L’incontro di stamane ha visto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore al bilancio Federico Gianassi colloquiare con il gruppo di lavoratori  che ha portato la lettera a Palazzo Vecchio. “Il sindaco si è mostrato 8nteressato al problema di questi lavoratori – hanno detto Giuseppe Cazzato (Cobas) e Stefano Cecchi (Usb) – è ha detto che ne parlerà al direttore generale amministrativo del Comune, Giacomo Parenti. Anche l’assessore Gianassi ha dichiarato che verranno rivisti i conti, in modo da assicurare la presenza dei 120mila euro magicamente spatiti”.

Il vero problema tuttavia resta uno: è possibile procedere alle reinternalizzazioni ponendo nel niente anni di lavoro, o meglio, competenze raffinate di operatori che, certo non per loro colpa, sono rimasti sempre prigionieri di appalti? Domande a cui ancora non è giunta risposta.

“Nonostante la mobilitazione, i picchetti, gli scioperi, e la convergenza di associazioni e di altre vertenze, con la pubblicazione del P.E.G. (Piano Economico di Gestione) del 25 Maggio , apprendiamo che le risorse stanziate per il nuovo affidamento ammonteranno a 3.202.320 euro, cifra insufficienta coprire l’attivazione di tutti i servizi, per un ammanco calcolato di circa 120.000 euro, che si tradurranno in una significativa riduzione oraria dell’offerta culturale alla cittadinanza”, dicono intanto gli oltre cento lavoratori del settore. “Siamo a chiedere nuovamente all’Amministrazione un incontro tempestivo sulla tenuta occupazionale del nuovo appalto, e delucidazioni sul processo di reinternalizzazione che in questo momento, di fatto, vede escluso proprio il personale precario, che da 15 anni porta avanti i servizi biblioteconomici della città”. 

 

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