Firenze – A pochi giorni dal compimento del suo cinquantesimo compleanno, la sede Rai di Firenze ricorda Ettore Bernabei che fu direttore generale dell’azienda radiotelevisiva italiana dal 1961 al 1974. La sede fu inaugurata il 18 aprile 1968 sul progetto coordinato dall’architetto Italo Gamberini. Nel maggio dell’anno scorso è stato intitolato a Bernabei, morto il 13 agosto 2016, il pezzo di strada dove si trova l’edificio che per anni è stato uno dei più importanti centri di produzione del network.
“Ettore Bernabei – disse in quell’occasione il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini – è stato uno dei grandi protagonisti della storia italiana dal dopoguerra ad oggi. Per il ruolo che ha avuto nella costruzione della Rai, del sistema pubblico televisivo, e per quello che in quel ruolo ha fatto per la crescita della società italiana”.
Promosso dalla Fondazione Giorgio La Pira, la Rai ospiterà un incontro dal titolo “Ettore Bernabei, Giorgio La Pira e la cultura fiorentina degli anni ’50” incentrato soprattutto sugli anni nei quali il giornalista fiorentino diresse il Giornale del Mattino fra il 1952 e il 1956.
Il quotidiano fu uno dei protagonisti del rinnovamento culturale del dopoguerra sostenne il Sindaco di Firenze, padre della Costituzione, dando voce a quelle personalità del mondo cattolico che lo aiutarono nella sua azione di costruttore della giovane democrazia italiana e di promotore di pace in un mondo diviso dai contrapposti blocchi ideologici.
Di quella esperienza, in vista di una pubblicazione che vedrà la luce nei prossimi mesi, parleranno testimoni e studiosi di quel periodo come Sergio Lepri, che fu il capo redattore del quotidiano, stretto collaboratore di Bernabei, e successivamente direttore dell’Agenzia Ansa. Interverranno inoltre lo storico Pier Luigi Ballini coordinatore della ricerca, l’economista Piero Roggi, autore di saggi su La Pira, il giurista Giulio Conticelli e i giornalisti Giuseppe Fedi e Piero Meucci, oltre ad alcuni dei figli di Bernabei.
Foto: Ettore Bernabei (a sinistra) con Giorgio La Pira