Benvenuti a Eurolandia: l’entrata è certa, l’uscita…chissà

greciStiamo vivendo una settima cruciale, nella quale si deciderà non solo il futuro della Grecia ma anche dell’intero sistema su cui poggia le proprie fondamenta Eurolandia. La situazione, in evoluzione di ora in ora, al momento si presenta così. Da una parte la soffocante pressione dell’Occidente su Tsipras, con le agenzie di rating che sforbiciano i loro giudizi e la Bce pronta ad alzare l’haircut (lo sconto rispetto al valore di un’attività finanziaria, data in garanzia, richiesto dal creditore a protezione del proprio credito) da applicare al collaterale portato dagli istituti di credito greci in Bce in cambio di fondi, in modo da rendere più difficile l’accesso al canale del credito.

Uno stato di cose il cui intento – non dichiarato ma evidente – è quello di spaventare il popolo greco. Una strategia, targata Europa e Usa, finalizzata a mettere sotto pressione Tsipras, con l’intento di farlo capitolare, piuttosto che indurre il popolo greco a votare sì al referendum, onde evitare ulteriori traumi e drammi per Eurolandia. Dunque per Tsipras sono ora quanto mai difficili e lunghe. E i mercati di Borsa questo lo sanno: ogni ora è buona per vedere il primo ministro greco capitolare. Tant’è che gli analisti hanno già previsto quando e come i mercati reagirebbero.

Tre le ipotesi sul tavolo. Vediamole. 1 – Se Tsipras oggi, o comunque prima di venerdì, improvvisamente decidesse di accettare tutte le condizioni tedesche (in questo caso sarebbe stato un folle irresponsabile giocatore d’azzardo, degno di andare a casa immediatamente) i mercati di Borsa decollerebbero letteralmente. 2- Se Tsipras andasse al referendum e perdesse (nel caso vincessero i sì), i mercati azionari salirebbero sensibilmente sulla notizia che il primo ministro greco sarebbe ormai fuorigioco e il suo sostituto costretto ad accettare in toto le condizioni della Troika. 3- Se Tsipras andasse al referendum e lo vincesse: i mercati marcherebbero sensibili perdite. A quel punto ripartirebbero i negoziati con l’Europa e, qualora si trovasse un’intesa, per i mercati si presenterebbe un’altra occasione di rimbalzo.

In caso contrario, con la Grecia fuori dall’Euro, i ribassi dei mercati potrebbero essere ben più prolungati, tranne tornare a salire, in assenza di un effetto domino che potrebbe travolgere gli altri Paesi di Eurolandia che si affacciano sul Mediterraneo. E il rimbalzo sarebbe giustificato dalla circostanza che, al momento, la liquidità sui mercati (dopo lo storno iniziato a metà maggio) è abbondante e, non dimentichiamolo, il Qe (Quantitative Easing) della Bce sta proseguendo. Lento, ma inesorabile.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Il flop di Piero: in 27500 a Palazzo Magnani per il bilancio di un anno

Il flop di Piero: in 27500 a Palazzo Magnani per il bilancio di un anno

27mila biglietti staccati (di cui un terzo scolaresche "coatte") per la mostra

Succ.
La stagione di danza 2015-2016

La stagione di danza 2015-2016

Otto "prime", 16 coreografie, 16 compagnie internazionali al Valli

You May Also Like
Total
0
Condividi