Bekaert, tavolo al Mise, l’azienda prolunga gli incentivi fino al 31 luglio

Firenze – Ogni volta che si parla di Bekaert “il rilancio di Piombino” è il vero convitato di pietra. Così anche oggi, al tavolo convocato presso il Mise (in remoto, va da sé) per discutere della vertenza che ha concluso la procedura di licenziamento collettivo degli ultimi 112 lavoratori rimasti in capo alla multinazionale belga.

Piombino resta la vera questione,  premesso per l’appunto che il futuro delle attività produttive del sito di Figline Valdarno potrebbe passare dall’attivazione della filiera siderurgica territoriale connessa all’intervento pubblico, in corso di definizione, per il rilancio dell’attività di Jsw Steel Italy di Piombino.
L’azienda al tavolo di questo pomeriggio ha portato in dote il prolungamento fino al 31 luglio degli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori – 10mila per ogni riassunzione – e la disponibilità dell’advisor della società per la ricerca di una soluzione di reindustrializzazione del sito di Figline. E’ stato un passo coerente con la richiesta dello scorso 5 maggio della viceministra Alessandra Todde, nell’attesa di valutare la fattibilità dei progetti su Piombino.
A rappresentare la Regione il consigliere del presidente Eugenio Giani per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani e con lui le strutture dell’unità di crisi regionale. Fabiani ha riallineato le richieste della Toscana: “La ricollocazione dei lavoratori; la reindustrializzazione del sito; il rilancio della filiera toscana dell’acciaio, in asse con Piombino”. Ma anche una novità: “Vogliamo chiamare a raccolta Comuni, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria – ha detto – per la difesa del bacino occupazionale del Valdarno”. E’ un passo oltre, in effetti. Significa che le strutture tecniche che per la Regione seguono l’andamento delle crisi aziendali – e che dunque hanno nelle mani indicatori precisi – cominciano a voler impostare “buone pratiche” sul territorio, capaci se necessario di essere poi di modello per altre zone.
Fabiani l’ha ricordato al tavolo; oggi si comincia a parlare di politiche di ‘bacino’ e da poco si è chiuso l’accordo con Laika, per sostenere il trasporto dei circa 60 operai ex Bekaert assunti dal colosso dei camper di stanza a San Casciano. Una  misura sperimentale che la Regione, che ha comunque anticipato di tasca propria  gli ammortizzatori per favorire la ricollocazione di quei lavoratori, potrebbe domani esportare in altre situazioni.
L’azienda ha ribadito il ‘no’ al ritiro dei  licenziamenti – Bekaert ha cessato ogni attività nel sito di Figline dal gennaio 2019 -.  Dal fronte sindacale non sono mancati i riferimenti alle difficoltà che intanto stanno emergendo per la Liberty Magona di Piombino, a rischio di forte rallentamento nella produzione con inevitabile cassa integrazione.
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