Firenze – La Befana vien di notte…. ma non è arrivata la Befana, per i bimbi degli occupanti uno stabile di un istituto religioso, appartenente alle Piccole Sorelle dei Poveri, vuoto da due anni, dal 2019, all’inizio pandemia. Si è avuto anche notizia di un’usufruttuaria che sarebbe rimasta fino a due mesi fa, ma non nella sede, come assicurano fonti attendibili, dove è avvenuta l’occupazione. Tra la pioggia ed il buio, sono spuntate invece le divise, che hanno intrapreso un’azione di sgombero, di notte e con la pioggia, alla vigilia dell’Epifania, di circa una quindicina di persone, fra cui famiglie con minori che, tallonate dalla povertà e dal bisogno, senza casa e senza altro che piccoli lavori assolutamente insufficienti a permettere loro il lusso di un tetto, avevano occupato cercando rifugio, nella notte di Natale, nello stabile delle religiose in via Vittorio Emanuele 89, angolo via Lanzi. La denuncia delle rappresentanti dell’ordine religioso e lo sgombero sarebbero stati, ieri, pressoché contemporanei. In queste ore la polizia fa sapere di essere stata avvertita verso le 18 da un cittadino, insospettito dal via vai intorno all’immobile e di essere intervenuta di conseguenza. Secondo quanto si apprende, la segnalazione sarebbe arrivata alla polizia da un cittadino, ma la denuncia r principio generale, secondo la legge e ordinariamente, deve essere fatta dalla proprietà, che può chiedere lo sgombero immediato (ovvero senza ordinanza del giudice). In questo caso, è necessario che non sia intercorso alcun accordo preventivo fra proprietario e occupante (per esempio, che non esista contratto di affitto sebbene non rispettato o accordo di preventivo rilascio dell’immobile, in questo caso si tratterebbe di inadempimento contrattuale) e che intervenga la flagranza di reato, ovvero che l’abusivo si trovi nell’immobile.
I servizi sociali del Comune, allertati, secondo fonti di Palazzo Vecchio, sono intervenuti a loro volta. Per quanto riguarda ciò che hanno spiegato gli stessi, le persone che erano rimaste nello stabile all’arrivo dei servizi sociali, erano sei e hanno ricevuto proposta di assistenza accettando l’accoglienza. Fra i sei, una mamma con tre figli e due ragazzi maggiorenni. Al controllo dei tamponi anticovid e nonostante tutti o quasi gli occupanti fossero vaccinati, sono risultati positivi i sei che avevano accettato la struttura. La situazione è rimasta ferma per alcune ore, attendendo anche i risultati dei test, per poi arrivare a soluzione. Prima di dare loro accoglienza in struttura, infatti, come da procedura anti contagio Covid-19, a tutte e sei le persone sono stati fatti i tamponi tramite un’infermiera recatasi appositamente sul posto. Poiché sono risultati tutti positivi, i sei sono stati accompagnati, anziché in accoglienza temporanea, in albergo sanitario. Le sei persone sono state trasferite, in sicurezza, dagli operatori della Misericordia di Firenze in un albergo sanitario fuori città. “I nostri Servizi sociali sono intervenuti appena interpellati dalle forze dell’ordine – ha detto l’assessore Funaro – le quali hanno dimostrato ancora una volta attenzione per i soggetti fragili: tra i fuoriusciti erano presenti infatti tre minori con la madre. Ringrazio la Direzione Servizi sociali del Comune, la Società della salute e tutti gli altri operatori che collaborano con la Direzione e che sono intervenuti, operando con grande sensibilità e professionalità per garantire l’assistenza e il rispetto delle procedure Covid. Adesso, in quanto positivi al Covid, le sei persone potranno essere curate e tutelate”.
Tra gli occupanti, anche italiani e fiorentini. Le religiose, contattate telefonicamente da alcuni consiglieri d’opposizionene, dopo un primo generico contatto, si sono rese irraggiungibili al telefono. Fra le famiglie che hanno provato a rifugiarsi nello stabile, anche alcune di quelle già sgomberate da via dell’Incontro, da via Caccini, da via Faentina e da via dell’Osservatorio. L’occupazione era stata realizzata con il supporto della Rete Antisfratto e del Movimento di Lotta per la Casa.
Sulla questione interviene con una nota ufficiale anche il consigliere di Spc Dmitri Palagi che scrive: “Ieri abbiamo sentito tutta la necessità di una politica diversa, che non fa finta che tutto vada bene, che non si concentra sul “salvare lo shopping” mentre ci sono persone in condizioni di marginalità di cui non ci si fa carico come collettività, non con la carità, ma prendendo atto che sono parte delle nostre città. Girarsi dall’altra parte è solo un modo per trovarsi un giorno nella stessa situazione: quando avremo bisogno, avremo una società in cui ci si sentirà rispondere “non è un problema nostro”? . Ieri abbiamo provato a contattare direttamente le Piccole Sorelle dei Poveri, che ci risultano essere proprietarie degli spazi e aver denunciato “la flagranza dell’occupazione” a distanza di molti giorni: ci colpisce molto che sia proprio un istituto religioso che si richiama alla cristianità ad aver chiesto di mettere “per strada” delle persone alla vigilia dell’epifania, con quelle condizioni atmosferiche”.
Foto d’archivio: sgombero via Caccini, Firenze
Notizia in aggiornamento