
La polemica torna ciclicamente, sollevata a suo tempo da un partito defunto come l’Italia dei Valori. Questa volta a far scattare in piedi adirata l’onorevole grillina Maria Edera Spadoni è stata la votazione dell’emendamento M5S all’interno del ddl Riforme costituzionali. Quello per intenderci che chiedeva la cancellazione dell’indennità per i deputati agli arresti.
Ebbene la Spadoni ha “beccato” tre onorevoli reggiani del Pd, Paolo Gandolfi, Vanna Iori, Antonella Incerti e Maino Marchi votare contro, dunque per il mantenimento dello stipendio anche per chi sta vivendo misure cautelari importanti.
La battaglia è sempre quella (con schieramenti che mutano a seconda di chi sia il soggetto accusato) tra colpevolisti e garantisti che da Berlusconi in poi domina spesso e volentieri il dibattito politico italiano.
Gli onorevoli del Pd hanno risposto alla Spadoni: “attacco pretestuoso e infondato – scrivono i quattro – la norma proposta dal M5S non è da inserire in Costituzione ma materia di regolamento norme parlamentari. Ecco perché tutti hanno votato contro quell’emendamento”.