Firenze – Una lettera del presidente della Consulta Salute Mentale Massimo Niccolai, segnalazioni e una domanda d’attualità del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune: la questione del bando per persone affette da disabilità da cui rimanevano esclusi di fatto i disabili psichici entra in consiglio comunale e vede una risposta articolata dell’assessore Alessandro Martini. In buona sostanza, l’assessore non ritiene che ci siano state “mancanze” da parte dell’amministrazione, che, spiega Martini, non ha fatto che seguire la legge (l.68/99, art.9, comma 4), ma ciononostante annuncia un altro bando di selezione, di 16 posti, a cui potranno partecipare anche le persone con disagi psichici.
“Ci sembra di capire che la situazione non si ripeterà ed è già un primo risultato – dicono i consiglieri Palagi e Bundu – l’altra questione tuttavia riguarda la necessità del superamento di una legge ormai datata, che distingue fra persone diversamente alibi e rende lecito il bando contestato”. In altre parole, la questione che rischia di giocare a sfavore delle persone con disagio psichico è la diversa modalità di accesso al lavoro prevista proprio dall’art. 9 della L.68/99 che prevede un accesso “nominativo” dei soggetti in questione.
“Le fragilità – concludono Palagi e Bundu – non devono rappresentare una difficoltà nelle società civili”, o un momento di discriminazione ad excludendum. Magari con un’apparente finalità di super protezione (sul punto, vedi https://www.stamptoscana.it/consulta-mentale-lettera-del-presidente-niccolai-al-consiglio-comunale/)