Bando Erp, in uscita il 29 ottobre

Firenze – Sembra che ormai la data sia certa. Il 29 ottobre, quindi a giorni, dovrebbe uscire, a quasi 4 anni di distanza dall’ultimo, il nuovo bando Erp del Comune di Firenze. Le date per fare domanda, secondo quanto emerge dagli uffici, comprenderebbero il periodo di tempo che va dal 29 ottobre al 28 dicembre. La domanda può essere fatta solo mediante la procedura online definita dal Comune, accessibile dal sito istituzionale dell’ente comunale. Per presentare la domanda, è necessario possedere uno dei seguenti sistemi di accesso ai servizi online: Spid, Cie/Cns, avere un’attestazione Isee valida per il 2021, accedere con le proprie credenziali al servizio online del Comune e inserire la domanda. Per quanto riguarda i requisiti per l’accesso, al possesso della cittadinanza italiana o di un regolare permesso di soggiorno per quanto riguarda i cittadini di Paesi terzi, si aggiunge la residenza anagrafica o la certificazione della sede di attività lavorativa nel comune di Firenze, oltre all’assenza di condanne penali.  Ancora, il tetto per partecipare è di 16.500 euro di valore Isee, non essere proprietari di beni immobili in Italia e all’estero, non essere titolari di imbarcazioni o auoveicoli con potenza superiore a 80KW, non essere occupanti abusivi di alloggi ERP, nè essere stati oggetto di decadenza o di occupazione senza titolo. I requisiti per la partecipazione al bando devono essere posseduti da tutti i componenti del nucleo famigliare.

La novità di quest’anno riguarda il supporto all’utenza. I cittadini potranno infatti rivolgersi gratuitamente ad alcuni centri di assistenza fiscale (Caf) per essere aiutati a compilare e nell’invio delle domande di partecipazione al bando. Inoltre, sembra che un protocollo con i sindacati degli inquilini assicurerà la tutela per i cittadini più fragili. A domanda inviata per mail, al richiedente verrà recapitata la ricevuta di avvenuto inizio, che contiene un codice di identificazione col quale si potrà, per il eriodo di apertura del bando, consultare la posizione in grdauatoria. Il servizio casa assegnerà gli alloggi in ordine alla graduatoria, contrattadno i vari nuclei ai recapiti forniti in sede di domanda.

I criteri riguardanti la formazione della graduatoria tengono in considerazione i punteggi dichiarati dallo stsso richiedente in fase di presentazione della domanda, che andranno poi verificati dall’Ufficio casa nella fase istruttoria. Tra i principali punteggi tenuti in considerazione, quello reddituale, le situazioni di handicap grave e invalidità, le condizioni abitative dovute a situazioni di grave disagi abitativo (sfratto in corso, da esempio), la storicità della presenza nel Comune di Firenze.

Il bando, anche se ancora in attesa di pubblicazione, presenta già alcune criticità. Ad esempio, quello che è stato chiamato il “protocollo fantasma” dai sindacati degli inquilini, ovvero, quello che dovrebbe assicurare la tutela ai cittadini più fragili in capo alle organizzaizoni sindacali. Peccato che, a detta dei sindacati, non sia stato ancora neppure presentato il testo. Insomma, un sorta di scorrettezza due volte pesante. La prima, dare per scontato che i sindacati aderiranno a un protocollo di cui ancora sono sconosciuti i termini, la seconda, il fatto che i sindacati, come spiegano dal Sunia, “non sono certo delegati ai soli cittadini fragili, ma si occupano dell’intera utenza”.

Ma cosa conterrebbe questo protocollo? Giriamo la domanda a Laura Grandi, segretaria regionale del Sunia. “Al momento non ne sono al corrente – risponde – in concomitanza con le convenzioni aperte coi Caf,  era di mia conoscenza il fatto che l’amministrazione ritenesse importante firmare un protocollo con i sindacati per rimarcare l’importanza delle organizzaizoni degli inquilini nell’aiutare l’utenza. Al momento non abbiamo nè testo nè altro, diciamo che ad ora non se ne sa nulla. Speriamo che prima soprattutto che esca il bando e contestualmente con la chiamata dei caf, veniamo non solo informati, ma chiamati al confronto sul testo. Ricordiamo che il ruolo dei sindacati degli inquilini è stato fondamentale, in questi 40 anni, non solo al momento della compilazione delle domande, ma anche nella fase delle graduatorie provvisorie e per fare il punto della situazione”.

“Una certa diffidenza per protocolli a cui si è chiamati per firmare senza conoscerne i termini è ovvia – incalza Pietro Pierri, segretario regionale dell’Unione Inquilini – anche perché un’intesa presuppone un confronto, confronto da da cui nasce l’accordo. Non si può essere chiamati solo a firmare un testo, per di più preconfezionato”.

Ma se ci sono criticità di questo tipo, emerge anche altro sull’operatività del nuovo bando, che cade in un momento di disarmo dell’Ufficio casa. Infatti, secondo quanto emerso nel corso del presidio di ieri in cui i sindacati lamentavano carenze di organico e difficoltà organizzative per tutti gli uffici, quello casa, partito con 18 dipendenti e che dovrebbe averne attualmente 16, è ridotto a 11 unità. Pensionamenti, dirottamento di personale in altri enti o uffici causa vittorie ai vari concorsi, non hanno visto il reintegro adeguato della forza lavoro.  Fra i dipendenti in uscita, la persona che gestiva l’online se ne va in quanto ha vinto un concorso in Regione, e rimane ancora oscuro chi controllerà gli accessi delle domande, come spiega Silvia Gabrielli, Usb ed ex dipendente in pensione dell’Ufficio casa. Il problema è seguire non solo le domande, ma ad esempio controllare che non ci siano problemi sulla piattaforma, se le domande vadano a buon fine e insomma tutto ciò che un esperto di informatica deve seguire e controllare. Mancherebbe dunque una competenza. Inoltre, le domande dovranno essere sottoposte a istruttoria, e se non c’è personale, chi le farà? Se arrivasse personale nuovo, chi lo formerà? Se l’idea è quella di spalmare il lavoro di questo bando su tutte le persone presenti nell’ufficio, vista la facile previsione di centinaia di domande (se non migliaia) che arriveranno, chi seguirà il lavoro, per così dire, ordinario? Inoltre, come spiegano i dipendenti, per formulare le istruttorie il bando va studiato, capito, conosciuto. “Non sono capricci nostri – dicono i lavoratori – come facciamo in queste condizioni a dare un servizio a un cittadino che corrisponda ai suoi bisogni? Come facciamo a dare un servizio coerente alla città?”.

 

 

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