Attenzione: questo non è un pesce d’aprile, ma una comunicazione ufficiale del Banco Emiliano: l’istituto di credito cooperativo reggiano ha restituito oltre 4 milioni e mezzo di euro a un migliaio di clienti dell’ex Banca di Cavola e Sassuolo che nell’autunno 2013, insieme a Banca Reggiana, diede vita, appunto, al Banco Emiliano.
A tale cifra – spiega la banca nella lettera inviata in questi giorni ai soci con la convocazione dell’Assemblea per il prossimo 24 aprile – il valore degli interessi impropriamente incassati dall’ex Bcc di Cavola dal 2009 al 2013 a seguito di modifiche unilaterali dei tassi.
Un atto non corretto – spiega l’Istituto – “rilevato dopo la fusione ed al quale era necessario porre rimedio per onestà, chiarezza e trasparenza”.Ed è proprio questa la voce che maggiormente incide sulla chiusura di un bilancio in perdita per 11 milioni 494 mila euro , che non influisce minimamente sul patrimonio complessivo (il capitale sociale, tra l’altro, è salito a 39,5 milioni, con un +2,06%, mentre il total capital ratio è passato dall’11 all’11,91% rispetto all’8% minimo richiesto dalla Bce), ma su quale “pesano comunque sensibilmente anche gli interventi di solidarietà che Banco Emiliano ha messo in atto per agevolare il salvataggio di altri Istituti di Credito per un importo complessivo che sfiora i 4,3 milioni”. Il presidente Giuseppe Alai, che di recente ha lasciato le presidenze di Confcooperative e del consorzio Parmigiano Reggiano, assicura che con questo bilancio viene risolta una situazione di “assoluta criticità”. Insomma, il Banco Emiliano ha rischiato grosso. E all’orizzonte sembra profilarsi una fusione con altra banca: voci in questo senso si rincorrono da mesi, dopo le ispezioni della Vigilanza dell’estate scorsa.
A proposito dei milioni destinati alla solidarietà interbancaria, Alai sottolinea che “non riguardano esclusivamente il sistema delle Bcc, che si avvalgono di un sistema mutualistico interno grazie al quale nessun cliente di una Banca di Credito Cooperativo ha mai perso un solo centesimo anche nelle situazioni di crisi di singoli Istituti, ma che in questo caso ha riguardato anche altre banche, tanto che l’azione di soccorso di Banco Emiliano ha interessato anche tre Banche Popolari e una Cassa di Risparmio”.
“Un atto, peraltro – spiega Alai – che ha in sè qualcosa di singolare: infatti, mentre noi siamo chiamati a sostenere altri istituti, nessuna Bcc ha mai ricevuto sostegno da altre banche in caso di difficoltà, ma tutti i problemi sono sempre stati risolti grazie al sistema mutualistico interno che caratterizza le quasi 400 Bcc operanti nel nostro Paese e che rappresentano, per volumi, il terzo gruppo bancario italiano”.
Ed è proprio questa solidarietà interna ed esterna (“legata ad un senso di responsabilità nei confronti del territorio che ha ben pochi riscontri”, precisa Alai) che pesa sul bilancio 2015 di Banco Emiliano, che hacompletato anche l’opera di “pulizia” sui crediti deteriorati legati in massima parte al settore immobiliare, sul quale si era concentrata tanta parte dei problemi maturati negli ultimi anni e in larga prevalenza in carico all’ex Bcc di Cavola e Sassuolo.
“La fusione – spiega Alai – ha consentito di evitare ricadute molto pesanti su soci e clienti, ma anche sull’economia di una importante parte del nostro territorio, pesantemente colpito da una crisi di intensità senza precedenti proprio nel comparto in cui erano maturate le maggiori esposizioni, e questo impegno da parte di Banco Emiliano è stato molto apprezzato dal sistema delle Bcc dell’Emilia-Romagna, che in caso contrario si sarebbero trovate a spesare una crisi che in tre anni ci ha portato a mettere in atto 70 milioni di svalutazioni”.
Quelle effettuate nel 2015, unite alla restituzione degli interessi a clienti dell’ex Bcc di Cavola e agli interventi di solidarietà interbancaria che ammontano complessivamente a 8,818 milioni, portano alla chiusura di un bilancio in perdita per 11,494 milioni. Un risultato – sottolinea Banco Emiliano nella lettera inviata ai soci – che comunque non incide in alcun modo sulla riduzione del patrimonio complessivo dell’Istituto, proprio grazie all’intervento messo in atto dalle Bcc dell’Emilia-Romagna (10 milioni già giunti nelle Casse di Banco Emiliano e 10 in arrivo a giugno) a seguito dell’apprezzamento degli interventi messi in atto, che hanno consentito di evitare che si generassero problemi rilevanti a carico di soci e di parte importante dell’economia locale appenninica
Le ispezioni effettuate nel 2015 dagli Organi di vigilanza nazionale – spiega ancora la lettera – hanno verificato la validità del lavoro compiuto e dei programmi futuri. “Oltre a questi riscontri del tutto rassicuranti, che si associano all’adeguatezza degli indici patrimoniali e alla correttaesposizione dell’attivo bancario – afferma il presidente Alai – crediamo sia motivo di grande soddisfazione l’aver risolto una situazione di assoluta criticità, e questo grazie alla responsabilità e all’impegno di molti, i cui temporanei sacrifici sono divenuti il presupposto anche per un deciso rilancio di un’attività di sostegno alle famiglie, ai risparmiatori e alle imprese che non è comunque mai venuta meno, come attestano i volumi degli impieghi e come sottolinea la stessa fiducia dei soci, che ad oggi ammontano a 20.101 unità e che alla fine del 2015 sono erano già saliti a 19.797 rispetto ai 18.587 del 2014″.