Parigi – Nel mondo solo il 60% della popolazione dispone di un accesso a internet: lo ha indicato la Banca Mondiale, in un rapporto sui “dividendi del digitale”, assai preoccupata dell’aumento del divario tra paesi ricchi e dai deludenti risultati della tecnologia sulla produttività mondiale.
Secondo i dati resi noti oggi, le persone che possono utilizzare internet sono circa 4,2 miliardi di cui sono 1,2 miliardi dispone di connessioni a banda larga, cioè meno del 15% della popolazione mondiale. Il paese che conta il maggior numero di persone senza accesso a internet è l’India (1,1 miliardi) seguito dalla Cina (775 milioni ) e l’Indonesia (213 milioni).
“Dobbiamo evitare di creare una nuova classe socialmente emarginata” ha messo in guardia il capo economista della Banca Mondiale Kaushik Basu. Nel rapporto si nota anche come nonostante il numero di internauti sia triplicato in dieci anni, passando da un miliardo del 2005 a 3,2 miliardi della fine del 2015, i benefici economici della rivoluzione industriale siano stati assai inferiori alle aspettative nei paesi a reddito più basso.
“Gli effetti della tecnologia sulla produttività mondiale, le migliori opportunità per i poveri e le classi medie ….sono stati deludenti” . Per la BM, se si vuole che in tutto il mondo si possa profittare dei benefici delle nuove tecnologie bisogna prima di tutto colmare questo gap “digitale”, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alla rete. Per farlo, avverte, basterebbe sviluppare le reti liberalizzando il settore delle telecomunicazioni e sviluppando i partenariati pubblico-privato.