Bambini in Microcar verso la sala operatoria all’ospedale di Prato

Prato – I  piccoli pazienti dell’ospedale Santo Stefano sfrecceranno a bordo delle MicroCar per raggiungere, attraverso corsie e reparti, la sala operatoria e, quando le porte si apriranno, quegli uomini e quelle donne vestiti di verde faranno un po’ meno paura e anche il distacco dai propri genitori sarà meno traumatico. “A smiling road to surgery”, è il progetto promosso dalla direzione infermieristica pratese e del presidio e realizzato grazie ad AMI, la Fondazione presieduta dal dottor Claudio Sarti, che dal 2010 sostiene l’area materno infantile (ad oggi sono 30 i progetti per un totale di 1.300.000 euro) che ha contribuito all’acquisto delle due automobiline, modello cabriolet, super accessoriate: telecomando, marcia e retromarcia, ma anche fari a led e display elettronico oltre al lettore mp3 per la musica.

Alla presentazione delle MicroCar ha partecipato anche “Zia Caterina”.  L’utilizzo della MicroCar, da parte dei piccoli pazienti, di età compresa tra i tre e gli otto anni, rappresenta un vero e proprio atto terapeutico: ormai evidenze scientifiche ed esperienze dimostrano che il gioco, durante i ricovero, è fondamentale per superare ansia e paure spesso infondate. In altri reparti pediatrici, dove da tempo è stato introdotto l’utilizzo delle  macchinine,  è stato osservato che nella quasi totalità dei casi i bambini sono sorridenti e felici, anche se devono affrontare un momento difficile.

A bordo delle auto i bambini, con i genitori a fianco, si divertono e compiono un viaggio immaginario, spesso fantastico, che serve a ridurre lo stress e a rilassarli.  Nella realtà il tragitto inizia al primo piano dov’è collocata la pediatria (diretta dal dottor Pierluigi Vasarri) e si conclude al secondo proprio davanti al blocco operatorio.

I genitori sono informati dal personale della novità, anche attraverso uno specifico opuscolo, e con il loro consenso, i bambini inizieranno a familiarizzare con la MiniCar nei momenti preoperatori.

Gli infermieri, coordinati dalla dottoressa Luisella Litta in collaborazione con il coorinatore Marco Bracciotti, che gestiscono il percorso assistenziale pre e post operatorio preparano i bambini all’intervento chirurgico attraverso il gioco ed un operatore dedicato poi li accompagna per tutto il tragitto (sempre insieme ai genitori) sino al blocco operatorio. Intanto, fuori, un altro bambino, nell’attesa, giocherà a sua volta con il secondo veicolo.

Sono un centinaio i bambini che annualmente (nel 2018 sono stati 123 e nei primi sei mesi di quest’anno 85) vengono operati al Santo Stefano ed è al loro benessere che hanno pensato AMI e gli infermieri della pediatria, insieme alle direzioni sanitaria dell’ospedale (diretta da Daniela Matarrese), del dipartimento materno infantile (diretta da Marco Pezzati), dell’assistenza infermieristica pratese (diretta da Maristella Mencucci), dell’ostetricia professionale (diretta da Arianna Maggiali), dell’assistenza infermieristica (diretta da Daniela Ammazzini), oltre alle infermiere responsabili del percorso neonatale (Monica Raspini) e del reparto pediatrico (Roberta Matteoni).

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