Firenze – Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnativa nei confronti della legge regionale n. 31 del 9 giugno 2016 con la quale sono state definite specifiche procedure per le richieste di concessione dei gestori degli stabilimenti balneari intenzionati a fare investimenti per la qualificazione dell’offerta di servizi per la balneazione prevedendo, nel rispetto del quadro normativo nazionale, la possibilità di poter operare fino al 2036.
“Al momento – spiega l’assessore alle attività produttive e turismo Stefano Ciuoffo – non conosciamo dettagliatamente le motivazioni, quindi è difficile poter entrare nei particolari dell’impugnativa e valutare quali provvedimenti assumere. Certamente, anche in questo momento non possiamo che ribadire la convinzione che la legge regionale rappresenta uno strumento adeguato per offrire ai Comuni un quadro omogeneo di riferimento, e invitiamo il Governo a tenere in considerazione il percorso fatto dalla Toscana e le motivazioni che hanno portato alla stesura della legge”.
“Siamo convinti – porta ad esempio l’assessore – che non si possano rilevare profili di illegittimità rispetto alla previsione di un indennizzo da riconoscere al concessionario uscente in caso di mancato rilascio della concessione in seguito all’espletamento della procedura comparativa di valutazione di domande concorrenti. La legge regionale, infatti, prevede che il nuovo concessionario debba riconoscere a quello uscente il novanta per cento del valore aziendale. Inoltre è previsto che l’indennizzo venga liquidato al concessionario uscente prima del rilascio della concessione al nuovo soggetto, così come è prevista, come condizione per il rilascio delle nuove concessioni, la gestione diretta del concessionario”.
La previsione dell’indennizzo si colloca entro i margini di competenza legislativa della Regione in materia di turismo e di gestione del demanio marittimo perseguendo l’obiettivo di valorizzare e salvaguardare la specificità del sistema turistico–balneare della costa toscana, e di assicurare adeguate condizioni di sviluppo alle medie-piccole-micro imprese che ne costituiscono il tessuto produttivo.
“Il Governo ha perso l’ennesima occasione per aiutare i balneari. Invece di impugnare la legge regionale 31/2016 della Toscana, l’Esecutivo salvi le imprese del settore facendo una legge nazionale chiara”. Lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), e il sindaco di Pietrasanta (Lucca), il vicecoordinatore vicario di FI Toscana Massimo Mallegni, commentando la decisione del Governo Renzi di impugnare la legge toscana del 9 maggio 2016 sul demanio marittimo.
“L’unica vera soluzione per le imprese balneari – sottolineano Stella e Mallegni – è rinnovare ai gestori degli stabilimenti le concessioni esistenti per 75 anni, come hanno già stabilito le norme approvate in Spagna e Portogallo, dando ai gestori uscenti il diritto di prelazione. In Portogallo nel 2007, recependo la direttiva Europea 2000/60/CE, è stata approvata la ‘Lei de Agua’, dove troviamo il diritto del concessionario uscente ad essere preferito rispetto ad altri concorrenti (è lo stesso articolo che la Commissione Europea ha fatto abrogare all’Italia con la procedura di infrazione del 2009). Stessa cosa in Spagna, dove la ‘Ley de Costas’ del 2013 prevede una proroga secca da 30 a 75 anni delle concessioni in essere, senza procedure di evidenza pubblica imposte invece per l’Italia”