Balene nel Mediterraneo

Sarebbe un disastro di proporzioni enormi sem oltre ai detersivi già sversati in mare dal relitto della Concordia, fuoriucissero dai suoi serbatoi le 2400 tonnellate di carburante. Qui nel nostro mare vivono specie animali legate a stretto contatto fra loro al cui culmine della catena alimentare si trovano i mammiferi marini.  Fra questi un animale che merita sicuramente un posto d’onore è la Balenottera comune (Balenoptera physalus). Questo grande mammifero marino solca il nostro mare ormai da tempo, giocando con le onde e saltando come se fosse un delfino nonostante la sua stazza che può arrivare sino a 24 metri di lunghezza . Da ragazza ho partecipato spesso con centri di ricerca specializzati sull’avvistamento, campionatura e registrazioni dati, in campagne marine svoltesi nel Tirreno, e credetemi è davvero un’ avventura emozionante.
Si entra in contatto con il mare e si comprende quanto sia piccolo l’uomo di fronte alla natura ed alla vita stessa.  È davvero emozionante vedere uno spruzzo da lontano mentre un profilo scuro emerge ed  inarca la schiena per inabissarsi. Mi è capitato di essere guardata da un grande occhio e di essere accarezzata da un piccolo vortice creato da una pinna enorme, senza farmi del male ma osservandomi da vicino. Una sensazione che non dimenticherò mai nella mia vita.
La balenottera comune ha una mole imponente con il 24 % di grasso ed  il 39% di muscoli ma nonostante la sua mole è un animale oltremodo elegante: la sua testa sembra sorridere. Il cervello pesa dagli 8 ai 9 kg e la sua bocca contiene in media 360 paia di fanoni che sono azzurrognoli nei giovani  e successivamente più scuri tendenti al grigio negli adulti, solo però sul lato sinistro perché il lato destro è bicolore: grigio-bianco.  Le pinne pettorali sono lanceolate e non molto lunghe. La piccola pinna dorsale è a forma di falcetto e spesso si nota quando inarca il dorso nell’atto di inabissarsi.  Gola e pancia sono striate e la pinna caudale a causa della schiacciatura laterale viene  detta “pinna a rasoio”.  Il colore del corpo va dal grigio scuro al nero marrone ma la gola, il ventre e la parte inferiore delle pinne sono bianche.  Da buona curiosa, quale sono, è la prima cosa che mi sono chiesta: “perché la maggior parte degli animali marini, sia essi pesci ossei o mammiferi, non sono colorati nella parte inferiore del loro corpo?” Bisogna ragionare… che bisogno c’è!  Spesso molti pesci oltre i mammiferi sono scuri sopra sul dorso poiché devono mimetizzarsi con l’ambiente in cui vivono; la balenottera comune vive  in alto mare, di colore blu scuro, quindi la colorazione del manto deve essere tendente allo scuro ma sotto la pancia non c’è alcun bisogno di mimetismo per rifrazione della luce, allora via libera ai colori chiari. Ecco spiegato l’arcano.  Allora direte voi, come faccio a convincermene? Osservate un pesce osseo, per esempio una sogliola: superiormente è colorata per mimetizzarsi con il fondale e sotto la pelle è bianca, stesso discorso per tutti gli altri pesci e mammiferi marini. 
La cosa incredibile delle balenottere e che mi ha  sempre  incuriosito è che loro non fanno per niente caso alla loro stazza: sono delle donzelle che scivolano nell’acqua con un eleganza incredibile. Viaggiano raramente da sole in piccoli gruppi. Spesso mi è capitato di incontrarne 3 di cui una femmina con il piccolo ed un altro esemplare, che con cura e protezione aiutavano il piccolo nell’affiorare alla superficie. Non solo la madre lo sollevava delicatamente con le pinne pettorali da sotto per farlo respirare, ma anche l’altro individuo badava bene che non ci fossero predatori… per così dire lo” metteva in sicurezza”.
La balenottera comune può immergersi fino a 300 m e restare in apnea per 10-15 minuti: quando riemerge dapprima si vede lo sfiatatoio che dà un potente sbuffo, poi rimane solitamente un po’ in superficie e in seguito si inarca ed è allora che spunta la pinna dorsale a falcetto, quello è il segnale che sta andando in profondità. Questo è il momento nel quale un “Whale watcher” scruta il mare a 360° gradi  per vedere dove la balena riaffiorerà.
Può saltare completamente fuori dell’acqua e ricadere sul fianco con fragore: ma non si sa bene perché lo fa, forse una segnalazione fra individui, oppure qualcuno ha ipotizzato che saltano fuori dell’acqua per liberarsi dai parassiti: sta di fatto che con una potente contrazione della muscolatura compiono dei salti incredibili.
Ma la caratteristica che comunque hanno le balene è la loro voce: le “canzoni” della balenottera comune comprendono lamenti ed impulsi a bassa frequenza fra i 20 e gli 80 Hz con borbotti e brontolii fra i 40 e i 200 Hz udibili con l’idrofono. E’ così che i ricercatori odono “il canto delle balene” e credetemi i loro suoni sono una panacea per il nostro spirito.
Per  cui vi invito, quest’estate,  a scegliere per le vostre vacanze estive una crociera di volontariato con le tante associazioni che sono in Italia, per l’avvistamento dei cetacei sarà un esperienza nuova e sicuramente indimenticabile.balenottera_2ST.jpg

 

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