Bacio saffico: Sanremo si conclude con la limonata tra Fedez e Rosa Chemical. A Reggio si corre ai ripari rifacendo piazza San Prospero

Ecco ciò che resterà di Sanremo 2023: la limonata tra l'”antifascista” Fedez e Rosa Chemical. Mentre il mondo sviluppato, democratico e coraggioso accoglie Zelensky per sostenere il resistente popolo ucraino contro il nazicomunista Putin, l’Italia sceglie la solita linea culturale, tentennante, luogocomunista, scipita, ancheggiante, caciarona e vagamente becera. Dentro però parliamo del rifacimento di piazza San Prospero

Piazza San Prospero torna alla bellezza, al decoro e alla piena accessibilità. Partiranno a breve infatti i lavori di riqualificazione della storica piazza del patrono di Reggio Emilia – un gioiello di storia, arte e architettura, tra i luoghi più cari ai reggiani e fra i simboli della città emiliana – bisognosa di interventi di ripavimentazione per renderla maggiormente fruibile e ripristinarne lo stato di decoro compromesso dall’usura e dagli scavi per il rifacimento dei sottoservizi.

Obiettivo dell’intervento è valorizzare uno degli spazi che per storia e identità più rappresenta la città, scrigno di architetture e simboli in cui la città da sempre si riconosce. Per questo motivo, i lavori saranno orientati a rendere la piazza più contemporanea senza snaturarne tuttavia l’identità e il carattere storico che la contraddistingue.

La nuova pavimentazione manterrà il porfido rosso a ‘sanpietrini’, proponendo formati, trame e disegni di posa diversi rispetto a quelli attuali e creando uno spazio unico, pienamente accessibile anche per persone a mobilità ridotta.

Verranno infatti eliminati tutti i dislivelli ora presenti, anche quelli tra piazza e portici, e sarà una diversa trama della pavimentazione (detta posa ‘a correre’ con andamento lineare e a linee parallele dei ‘sanpietrini’) a segnare la presenza del plateatico centrale.

Il disegno del porfido nelle altre parti del selciato sarà invece con andamento ‘ad arco contrastato’.

Verranno inoltre inseriti percorsi tattili in pietra per garantire l’orientamento alle persone non vedenti, in modo da guidarle nell’attraversamento per raggiungere l’altro tratto di portico, portico che garantisce un camminamento protetto, una guida naturale, senza necessità di inserimento di ulteriori guide.

La riqualificazione del selciato della piazza, in quanto a forme e materiali, è stato concordato con la Sovrintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, che la scorsa primavera aveva realizzato una serie di interventi preliminari per sondare al presenza di reperti archeologici, rinvenendovi tracce di sepolture e alcuni mosaici, questi ultimi di epoca romana, a quote profonde.

OPERE E CANTIERE – Nello specifico le opere, per un investimento di 750mila euro sostenuto dal Comune, comportano:

la rimozione della pavimentazione esistente;

la realizzazione ex novo del ‘massetto’ a base della nuova pavimentazione, per rendere omogeneo e stabile l’intero impianto pavimentale;

il posizionamento delle nuove reti di drenaggio delle acque meteoriche e di reti infrastrutturali;

la realizzazione delle nuove pavimentazioni in porfido rosso e degli elementi ‘di dettaglio’, quali la nuova passerella di accesso al sagrato di San Prospero.

Gli scavi per la realizzazione delle pendenze e la predisposizione del sottofondo saranno svolti sotto sorveglianza archeologica e la Soprintendenza effettuerà alcuni sondaggi integrativi.

Il rifacimento dei sottoservizi delle reti reti gas, acqua e fognature è già stato completato nel corso del 2021.

ACCESSIBILITÀ – Durante tutta la durata del cantiere, gli esercizi commerciali, così come le residenze private e la basilica di San Prospero saranno pienamente accessibili attraverso percorsi pedonali e sfruttando la presenza dei portici perimetrali, su cui non si interviene.

Il cantiere sarà accompagnato da azioni di comunicazione nelle sue diverse fasi, con particolare attenzione per residenti e attività economiche; potranno essere organizzate visite guidate.

I lavori avranno una durata di circa 4 mesi, in modo da potere permettere il pieno utilizzo della piazza a partire dalla stagione estiva.

AVANZAMENTO LAVORI – La pianificazione dei lavori prevede un avanzamento ‘per step’; inizialmente, per consentire alcune tipologie di lavorazione, si renderà necessaria la chiusura totale della piazza, mentre in fase di cantiere avanzato verranno liberate prioritariamente le aree perimetrali e i lavori si concentreranno nella parte centrale della piazza per l’ultimazione delle opere.

Non sono previste modifiche alla circolazione nelle vie circostanti la piazza; lo stradone del Vescovado sarà adibito all’ingresso dei mezzi al cantiere con la conseguente soppressione temporanea di alcuni posti auto.

NOTE STORICHE – Le origini di piazza San Prospero risalgono alla fine del X secolo (997), quando il vescovo Teuzone fece edificare la nuova chiesa per custodire le reliquie del patrono san Prospero, e da allora prende forma lentamente con successivi interventi urbanistici e architettonici, come la risistemazione della chiesa di San Prospero e delle absidi del Duomo all’inizio del secolo XVI (1504), o l’apertura dello stradone del vescovado nel secolo XVII.

La piazza San Prospero – chiamata dai reggiani anche “piazza Piccola” o “Piâsa Céca” in dialetto, per il paragone con la vicina piazza Prampolini (piazza Grande o Piâsa Granda) cui è collegata tramite vicolo Broletto, conservando nel complesso l’assetto urbanistico medievale di matrice lombarda – è uno spazio di eccezionale pregio storico e architettonico, costituito ‘a corte’ e racchiuso da palazzi porticati di epoca neoclassica a nord e sud, dalle splendide absidi cinquecentesche del Duomo a ovest e dalla basilica tardo rinascimentale di San Prospero a est. Quest’ultima caratterizza la piazza stessa con la sua facciata barocca settecentesca, i leoni stilofori in marmo rosa di Verona e la sua incompiuta ma straordinaria torre campanaria, a pianta ottagonale, in stile manierista, realizzata con la consulenza di Giulio Romano.

La Piazza raggiunge l’attuale configurazione planimetrica nell’ottocento, quando lo spazio del plateatico, prima molto più angusto e concepito come spazio ‘di risulta’ quasi secondario, viene finalmente scandito e delineato da due cortine di edifici laterali che guidano lo sguardo verso la facciata scenografica della basilica e verso la splendida torre ottagonale o viceversa fanno sì che chi esca dalla chiesa non possa non alzare lo sguardo verso la poliedrica geometria del complesso absidale del Duomo.

Il selciato di piazza San Prospero per tappe, dalle origini all’inizio del Novecento…

fino al 1536: terreno battuto e ghiaia

dal 1536: pavimentazione rinascimentale in ciottoli

dal 1800 circa: pavimentazione in acciottolato di fiume di colore grigio intercalato da file di ciottoli sbozzati e riquadrati che, in corrispondenza delle caditoie, erano accoppiati in modo da realizzare una guida allo scolo delle acque.

…dall’inizio del Novecento al 1960…

1910 circa: vengono realizzate due isole centrali rialzate con bordatura in granito ed una pavimentazione centrale in lastre di cemento, mentre l’anello che circonda la piazza rimane in ciottolo

… e dal 1960 ai giorni nostri.

1960 circa: pavimentazione in cubetti di porfido rosso sia per le due isole centrali delimitate da cordoli in granito sia per l’anello secondo la configurazione attuale. La piazza assume la configurazione attuale con pavimentazione in cubetti di porfido rosso nello stesso periodo in cui viene riqualificata piazza Prampolini, negli anni Sessanta del secolo scorso.

 

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