Azioni Iren: vendere o non vendere? Provocazione amletica 5 stelle

Amletica provocazione (ma non troppo) grillina sulla strada del reperimento di fondi per la ripubblicizzazione dell’acqua. Sel “minaccia” una crisi di giunta che non ci sarà

La “provocazione” grillina è datata ma cade nel momento clou del dibattito su come i comuni possano reperire i fondi per dar vita finalmente all’agognata (da alcuni) società pubblica che dovrebbe tornare a gestire l’acqua per conto loro. Ed è quella della vendita delle azioni Iren possedute appunto dagli enti locali. Un percorso per la verità che già qualche comune in questi ultimi mesi ha intrapreso cedendo parte delle azioni della multiservizi (176 milioni in titoli detenuti dai comuni, di cui solo 31 possono essere venduti perché gli altri sono vincolati dal patto di sindacato, in scadenza in luglio): Brescello, Vetto, Castellarano, Canossa, Luzzara.

Secondo i calcoli un po’ alla viva il parroco del Movimento 5 stelle di casa nostra, il solo comune di Reggio, così cedendo, intascherebbe 112 milioni di euro, un bel gruzzolo tutto da reinvestire. Ma ci sono diversi perché da mettere altrettanto in campo: dopo una via Crucis che pareva infinita, il titolo Iren, nell’ultimo anno e mezzo è tornato a crescere, triplicando il proprio valore. Vendendo tutto il vendibile irenico, oggi come oggi, i comuni reggiani racimolerebbero complessivamente 230 milioni di euro ma perderebbero il controllo pubblico (d’accordo, per quel che vale nei fatti) e rinuncerebbero ai futuri dividendi, calcolabili in 101 milioni piovuti su di loro negli ultimi anni. Dividendi che potrebbero anche scomparire o quasi ma potrebbero anche aumentare. Insomma un dubbio amletico.

Nel frattempo la componente Sel della maggioranza in comune minaccia la crisi di giunta; se acqua pubblica non sarà, il vicesindaco Matteo Sassi è invitato dal partito a rassegnare le dimissioni. Ma Sassi non è troppo convinto e comunque visto l’apporto elettorale data dalla parte più sinistra della colazione, il Pd non ci penserebbe due volte al rimpasto, senza troppi traumi.

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